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lunedì 5 novembre 2018

Breve storia dell'informatica, che renderà possibili le monete virtuali e il dominio finanziario globale

L'ENIAC, immagine dell'U.S. Army
di pubblico dominio.
Il termine “computer” deriva dal verbo latino "computare" e significa "fare di conto". Il computer nasce proprio come macchina in grado di ricevere dati, elaborarli sulla base di istruzioni (ad esempio, calcoli matematici), per poi restituire un risultato.
Schema di valvola
termoionica.
“Electronic Numerical Integrator And Computer” è il nome del primo computer elettronico “programmabile” general purpose (= scopo generale, multiuso) della storia, un calcolatore digitale a valvole realizzato nel 1946 dagli Stati Uniti per esigenze militari.
Il Governo americano aveva infatti bisogno di uno strumento per risolvere problemi bellici legati al calcolo delle curve balistiche dei proiettili dell’artiglieria. ENIAC non aveva parti meccaniche in movimento, solo circuiti elettronici, e le sue dimensioni erano impressionanti: con 18.000 valvole termoioniche collegate da 500.000 contatti saldati manualmente, il computer occupava una superficie di 180 metri quadrati (quasi quanto una grande palestra) e aveva un peso di 30 tonnellate.

Tipi di transistor confrontati alla
grandezza di una moneta, da https
://www.digikey.it/it/articles/tech
zone/2017/dec/transistor-basics
Solo un anno dopo, nel 1947, fu inventato il transistor, il componente elettronico che andrà a sostituire la valvola termoionica, consentendo così la realizzazione di computer dal peso e dalle dimensioni sempre più ridotti. Parallelamente, aumentava la potenza di calcolo e diminuivano i costi.
Il transistor è un dispositivo elettronico che opera su grandezze elettriche: tensione e corrente. Viene usato come amplificatore nei circuiti analogici (apparecchi radio) e come interruttore nei circuiti digitali con due stati di funzionamento: interruttore aperto o interruttore chiuso.

Il primo chip RAM al mondo è stato costruito nel 1951 dal dottor Bernard Widrow e provato su un Computer Whirlwind. Il Computer sarebbe stato utilizzato per tenere traccia dell'arrivo di bombardieri russi utilizzando dati provenienti da stazioni radar in tutta la costa orientale statunitense. RAM è l'acronimo di Random Access Memory (memoria ad accesso casuale) e sta a indicare un tipo di memoria volatile che permette di accedere ai dati, ovunque siano posizionati, impiegando sempre la stessa quantità di tempo.

Computer LGP-30 da https://common
s.wikimedia.org/w/index.
php?curid=19382011
Fino agli anni sessanta del XX secolo i computer erano ingombranti, estremamente costosi e difficili da programmare. Erano acquistati da industrie, istituti governativi o università. Data la loro scarsa potenza elaborativa, i linguaggi di programmazione erano orientati alla massima efficienza sacrificando la facilità di scrittura del codice e la sua leggibilità. Questi fattori, uniti alla difficoltà di poter accedere ad un computer, relegavano l'uso di queste macchine a poche persone e per particolari compiti. Nel 1959 anche l'università di Dartmouth acquistò un proprio computer, un LGP-30, affidato al reparto informatico sotto la direzione di Kurtz.
Gli utenti non potevano avere un accesso libero alla macchina ma dovevano inserire i loro programmi nel sistema che li eseguiva poi nell'ordine in cui li aveva ricevuti. Dall'inserimento all'ottenimento dei risultati poteva quindi passare un discreto lasso di tempo (ore ma anche giorni). Per ovviare a questo problema Kemeny e Kurtz iniziarono a sviluppare un sistema di timesharing per poter consentire l'accesso a più utenti contemporaneamente e l'esecuzione di più programmi simultaneamente. Per permettere ciò l'università acquistò anche un nuovo computer, un GE-235, e 30 terminali GE Datanet-30 che furono dislocati in vari ambienti di Dartmouth grazie ai quali gli studenti potevano inserire i loro programmi nell'unità centrale in modo rapido e semplificato.
Il sistema supportava inizialmente anche altri linguaggi come il FORTRAN e l'ALGOL ma Kurtz e Kemeny studiarono un altro linguaggio che fosse più semplice da imparare e di uso generale sviluppando così il BASIC (Beginner's All-purpose Symbolic Instruction Code) ovvero - in italiano - "codice di istruzione simbolica di uso generale per principiante".
L'Altair BASIC su nastro perforato,
 il primo BASIC a grossa diffusione.
Nel 1964 presso l'Università di Dartmouth, sul calcolatore GE-225, grazie ai professori John George Kemeny e Thomas Eugene Kurtz,  venne eseguito il primo programma in questo linguaggio. Era il 1º maggio 1964 alle ore 4:00 a.m.
Negli anni seguenti, con il nascere di diverse versioni del linguaggio, il BASIC sviluppato originariamente da Kemeny e Kurtz fu indicato come Dartmouth BASIC. Con gli anni il BASIC ha subito notevoli evoluzioni e cambiamenti, diventando un linguaggio strutturato con potenzialità molto simili a quelle di altri linguaggi più evoluti. Le numerose versioni attuali del BASIC affiancano ai concetti originari nuovi concetti, quali la gestione degli oggetti, la ricorsività, la strutturazione: vedi ad esempio il Visual Basic o il REALbasic.

La Calcolatrice elettronica pisana.
da http://www.repubblica.it/2009/06
/sezioni/tecnologia/primo-computer/
primo-computer/primo-computer.html
Il primo calcolatore elettronico italiano entrò in funzione quando erano passati quasi 20 anni dalle baracche di Bletchley Park, la villa inglese in cui si lavorava alle macchine antesignane dell'elaboratore elettronico. Nel 1961 la "Cep", Calcolatrice elettronica pisana, fu ufficialmente inaugurata dal presidente della Repubblica Gronchi, e a lei sono legati nomi importanti come quello di Enrico Fermi, che suggerì proprio la sua progettazione. La Cep era tutta fatta in Italia ed è, secondo il presidente dell'Area Cnr di Pisa, Claudio Montani, "il simbolo della creatività e dell'ingegno che alla fine degli anni Cinquanta animavano il nostro Paese, rendendolo capace di competere ai massimi livelli sul piano sia scientifico sia tecnologico". La Cep era grande come un campo da tennis e alta come un frigorifero, le valvole e i transistor che la componevano erano ben lontane dai microchip dei nostri notebook e non è paragonabile la sua capacità di memoria, equivalente a un breve file di testo degli attuali pc: riusciva infatti a fare 70mila addizioni al secondo, grazie a una memoria di 8k. Era un "macchinario" nel senso esatto del termine, fatto a mano con piccoli anelli di ferrite e riparabile con un martello. Lavorava 24 ore su 24 e le sue operazioni, essenzialmente calcoli di carattere scientifico, venivano immagazzinate su chilometri di nastri di carta. Secondo gli esperti, tuttavia, la Cep era in qualche modo migliore dei pc attuali. Infatti, anche se i pc contemporanei sono milioni di volte più potenti, essi appartengono ad una classe inferiore a quella di appartenenza della Cep, che andrebbe confrontata con i moderni supercomputer. Ciò che rendeva un gioiello di tecnologia il primo computer italiano era il fatto di essere stato costruito in un unico esemplare e utilizzato esclusivamente per calcoli scientifici dai ricercatori dell'Università di Pisa. Per i suoi tempi aveva sistemi di calcolo tra i più potenti in Europa, grazie all'elevata velocità e la grande capacità di memoria.

Replica di Sputnik 1 da https:
//en.wikipedia.org/wiki/Sputnik_1
Nel 1957 l’Unione Sovietica realizzò un importantissimo progetto spaziale: la messa in orbita dello Sputnik.
Fu un evento che diede un notevole scossone tanto all’orgoglio tecnologico degli Stati Uniti d’America quanto alla loro sicurezza di primato in campo militare. Gli Stati Uniti decisero di stanziare maggiori finanziamenti nel campo della ricerca aerospaziale e costituirono prima l’ ARPA, l'Advanced Research Projects Agency, creata nel 1958 dal Dipartimento della difesa degli Stati Uniti per dare modo di ampliare e sviluppare la ricerca e poi NASA (National Aeronautics and Space Administration), l'agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale degli Stati Uniti d'America e della ricerca aerospaziale. Il governo trasferì ad essa la competenza di gestire i programmi spaziali, con i relativi capitali (che in breve tempo diedero frutto, dando vita alle missioni Apollo) e l’Arpa fu applicata alla ricerca nel campo della comunicazione e dell’ informazione. Verso il 1965 l'ARPA iniziò ad avere dei seri problemi di gestione: aveva diversi computer sparsi in varie sedi (tutti molto costosi) che non potevano parlarsi: non avrebbero potuto farlo nemmeno se fossero stati nella stessa stanza. Scambiare files fra loro era quasi impossibile, per via dei formati di archiviazione completamente diversi (e proprietari) che ognuno di essi usava, quindi era necessario molto tempo e molto lavoro per passare dati fra i vari computer, per non parlare dello sforzo necessario per portare e adattare i programmi da un computer all'altro. Per questo Bob Taylor, allora direttore della divisione informatica dell'ARPA, affrontò il problema in modo radicale. Nel 1966 parlò con Carlie Hertzfeld, l'allora direttore dell'ARPA, e ottenne uno stanziamento di un milione di dollari per il progetto ARPANET.
Il progetto ARPANET da http://www.
datavalue.it/index.php?option=com_
content&view=article&id=6:le-origini-
di-internet-il-progetto-
arpanet&catid=9&Itemid=109
A metà del 1968 Taylor presentò il progetto per la creazione di una rete di computer che permettesse lo scambio di dati, informazioni e comunicazioni tra i vari uffici dell'ARPA e delle varie Università che collaboravano con l'agenzia. La costruzione di questo network iniziò l'anno successivo e basava il suo funzionamento su dei piccoli computer chiamati Interface Message Processors (IMP, oggi chiamati router) il cui ruolo era quello di gestire il traffico dati tra i vari nodi della rete.
Gli IMP si rivelarono una scelta vincente per la stabilità e la funzionalità della rete: grazie all'innovativa tecnica della commutazione di pacchetto, questi progenitori dei router erano in grado di gestire anche un notevole flusso dati e dirigerlo verso nodi distanti diverse centinaia (o migliaia) di chilometri.
La prima versione di ARPANET comprendeva 4 IMP: uno dislocato nei laboratori dell'University of California, Los Angeles (UCLA), un secondo presso l'Augmentation Research Center dello Stanford Research Institute, il terzo negli uffici dell'University of California, Santa Barbara (UCSB) e il quarto e ultimo IMP nel dipartimento di scienze informatiche dell'University of Utah.

Il Dr. Robert H. Dennard, nel 1966, presso il Thomas J. Watson di IBM Research Center ha creato il primo transistor DRAM. Ha lavorato sulle sue idee per una cella di memoria più semplice che utilizzasse solo un singolo transistor e un condensatore di piccole dimensioni. A Dennard è stato concesso un brevetto per le DRAM nel 1968.

Primo piano della RAM di calcolatore
installato su una scheda madre, da 
RAM è l'acronimo di Random Access Memory (memoria ad accesso casuale) e sta a indicare un tipo di memoria volatile che permette di accedere ai dati, ovunque siano posizionati, impiegando sempre la stessa quantità di tempo. I punti cardine sono quindi la volatilità, intesa come la necessità di alimentazione per conservare i dati, e l'accesso casuale che va intesa come la capacità di leggere direttamente qualunque dato impiegando lo stesso tempo indipendentemente dalla sua allocazione sul supporto.
Pertanto, le memorie RAM si contrappongono, da un lato alle memorie non volatili (Hard Disk e SSD, CD/DVD, PenDrive, ecc.) e, dall'altro, alle memorie ad accesso sequenziale (come le musicassette ed i nastri magnetici in generale) o ad accesso diretto (come un vecchio giradischi o un odierno hard disk visto che la puntina può essere posizionata a piacimento).
La sua capacità di accedere alle informazioni molto più rapidamente degli altri tipi di memoria ha reso le RAM un componente praticamente indispensabile per processori e molti ASIC. In elettronica digitale un “Application Specific Integrated Circuit o ASIC” è un circuito integrato creato appositamente per risolvere un'applicazione di calcolo ben precisa (special purpose).
Negli anni questo componente fondamentale ha subito una costante evoluzione che ne ha aumentato la velocità e la capacità in modo esponenziale.
È necessario a questo punto spiegare alcuni termini chiave:
- SRAM (Static RAM) e DRAM (Dynamic RAM) sono i due tipi di memoria volatile che si usano oggi. La differenza fra i due è che la SRAM può conservare i dati fintanto che è alimentata mentre la DRAM necessita che i dati siano riscritti periodicamente. Le loro differenze:
                     SRAM          DRAM
Densità           Bassa            Alta
Consumo        Alto             Basso
Costo              Alto             Basso
Prestazioni       Alte             Basse
A causa delle differenze riassunte nella tabella, prima fra tutti il costo, l'industria ha utilizzato le SRAM solo nelle parti più critiche in cui il maggior costo era compensato dagli evidenti benefici (ad esempio la cache dei processori) mentre le DRAM sono state usate negli altri ambiti.
- Clock è un termine che ricorre molto spesso nell'informatica. Detto in modo semplice, in elettronica si indica come clock un segnale periodico, composto da due valori (0 e 1) che si alternano ad intervalli regolari, che serve per sincronizzare i componenti digitali.
- La frequenza è la misura del clock e sta ad indicare quante volte al secondo avviene l'alternanza dei due valori. Anche in questo campo la frequenza si misura in Hertz (Hz) seppure oggi si sia arrivati a frequenze così elevate che è necessario misurarle in MHz (MegaHertz, milioni di Hertz) o in GHz (GigaHertz, miliardi di Hertz).
- I data path o bus è il canale di comunicazione attraverso cui comunicano componenti e periferiche; più il bus è ampio più sono i dati che può trasmettere. Dall'ampiezza del bus, misurata in bit, e dalla frequenza del clock dipende il bandwidth ovvero la quantità di dati che può essere trasmessa in una certa unità di tempo. Le unità di misura in questo caso sono i bit per secondo (bps) ed i Byte per secondo (Bps) nonché i relativi multipli.
Non credo che sia necessario spiegare cosa sono bit e byte e i relativi multipli, ma tenete comunque presente che ogni byte è formato da 8 bit, quindi scrivere 1KB equivale a scrivere 8Kb e viceversa.
- La latenza (spesso indicata in inglese come CAS Latency o CL seguita da una serie di numeri) misura i cicli di clock di cui una determinata RAM ha bisogno per eseguire una certa operazione. Per tale ragione la latenza non è un valore assoluto in quanto, a parità di cicli di clock necessari, la RAM con maggiore frequenza risulterà più veloce e viceversa.

La prima rete del progetto Arpanet da
https://www.fastweb.it/web-e-digital/
storia-del-progetto-arpanet/
Il primo collegamento stabile tra due IMP venne realizzato il 21 novembre 1969, mentre la rete tra tutti e quattro i nodi esistenti venne terminata il 5 dicembre di quell'anno.
La rete venne fisicamente costruita collegando quattro nodi: l'Università della California di Los Angeles, l'SRI di Stanford, l'Università della California di Santa Barbara, e l'Università dello Utah. L'ampiezza di banda era di 50 kbps. Negli incontri per definire le caratteristiche della rete, vennero introdotti i fondamentali Request for Comments, tuttora i documenti fondamentali per tutto ciò che riguarda i protocolli informatici della rete e i loro sviluppi. La super-rete dei giorni nostri è risultata dall'estensione di questa prima rete, creata sotto il nome di ARPANET. I primi nodi si basavano su un'architettura client/server, e non supportavano quindi connessioni dirette (host-to-host). Le applicazioni eseguite erano fondamentalmente Telnet e i programmi di File Transfer Protocol (FTP).

La SRAM (Static Random Access Memory) è un tipo di RAM volatile che non necessita di refresh. I banchi di memorie SRAM consentono di mantenere le informazioni per un tempo teoricamente infinito, hanno bassi tempi di lettura e bassi consumi, specialmente in condizioni statiche. La necessità di usare molti componenti per cella le rende però molto costose.
Nel 1970 Fairchild Corporation ha inventato il primo SRAM 256 chip. La SIMM(single In-line Memory Modules) è formata da una serie di chip di memoria che sono assemblati su una piccola scheda. Queste memorie possono avere 30 o 72 pin e i loro tempi d'accesso variano da 80 a 70 ns. La SIMM FPM(Single In-line Memory Modules Fast Page Mode)è solo una variante dei moduli DRAM solo che permette l'accesso a diversi bit che si trovano tutti sulla stessa riga di memoria fornendoli poi uno dopo l'altro senza pause; il tempo di accesso si aggira intorno a 60 ns.  

Nel 1968, Robert Noyce e Gordon Moore, dopo aver lasciato la Fairchild Semiconductor, fondano la Integrated Electronics Corporation, successivamente abbreviata in Intel Corporation, la più grande azienda multinazionale produttrice di dispositivi a semiconduttore (microprocessori, dispositivi di memoria, circuiti di supporto alle telecomunicazioni e alle applicazioni informatiche) con sede a Santa Clara, in California. Il terzo dipendente fu Andrew "Andy" Grove, che diresse l'azienda dal suo arrivo fino al suo pensionamento, avvenuto negli anni novanta, facendola diventare una tra le più grandi multinazionali del mondo.
Fedrico Faggin da https://www.ilprim
atonazionale.it/scienza-e-tecnologia/
il-vero-pioniere-dei-computer-
litaliano-federico-faggin-28242/
Intel all'inizio produceva componenti per memorie e durante gli anni settanta era divenuta leader nella produzione di memorie DRAM, SRAM e ROM. Da quando però nel 1971 Marcian Hoff, Federico Faggin, Stanley Mazor e Masatoshi Shima costruirono il primo microprocessore, l'Intel 4004, la produzione si spostò verso quella dei microprocessori facendo diventare Intel una dei colossi in questo settore. A metà del 1969 un gruppo di ingegneri della ditta giapponese Busicom, fra cui Masatoshi Shima, si recò in California a visitare la Intel, che allora era una “startup”, cioè una ditta da poco avviata. Il loro obiettivo era negoziare lo sviluppo di sette circuiti integrati, necessari per realizzare il loro progetto di una serie di calcolatrici da tavolo.
Il capo del dipartimento di "Application Research", Ted Hoff, dopo aver esaminato l'architettura Busicom, inizialmente ripartita su sette chip, di cui 3 erano dedicati a fare la funzione di una CPU specializzata, ebbe l'idea di semplificarla in soli quattro chip, implementando la CPU in un unico chip. La proposta di Hoff consisteva in un'architettura a blocchi ed un set di istruzioni formulate con l'aiuto del suo assistente Stanley Mazor; l'idea fu proposta a Busicom, che accettò e il gruppo rientrò in Giappone nel mese di ottobre del 1969. Ted Hoff a questo punto considerava finito il suo lavoro ed il progetto fu trasferito ad un altro dipartimento, il dipartimento MOS di cui era a capo Les Vadasz. Né Hoff né Mazor dettero ulteriori contributi nelle critiche fasi di design e sviluppo del progetto in quanto non erano progettisti di chip e non avrebbero potuto progettare un chip della complessità del 4004. Il progetto languì per molti mesi accumulando un grande ritardo rispetto ai tempi pattuiti con la Busicom, finché Federico Faggin fu assunto da Vadasz alla Intel come capo-progetto e designer dei chip agli inizi di aprile del 1970. Faggin preparò una nuova tabella di marcia che richiedeva l'aiuto di un secondo ingegnere per ridurre il ritardo. La Busicom accettò la nuova tempistica e Shima rimase in California per sei mesi ad aiutare Faggin. Shima era un software e logic designer, e non aveva alcuna esperienza di chip design, però aveva molta voglia di imparare ed affiancò Faggin, per sei mesi, collaborando con lui soprattutto nella delicata fase di controllo dei circuiti e della logica. Tornato in Giappone Shima si occupò poi di sviluppare il software per la calcolatrice, il primo prodotto commerciale che usò il 4004.
Lavorando con grande accanimento Faggin riuscirà a completare il primo microchip digitale con successo nel tempo record di nove mesi. Il 4004 fu completamente funzionale verso la metà di marzo 1971. Faggin in seguito convinse i manager della Intel a introdurre il chip sul mercato anche se il progetto originale era un progetto esclusivo per il cliente Busicom. Busicom aveva infatti richiesto un abbassamento del costo dei chip della famiglia MCS-4, ed Intel accettò a patto di poter usare la nuova CPU in sistemi che non fossero calcolatrici elettroniche. Busicom accettò e nel novembre del 1971 Intel annunciò al pubblico il 4004 con lo slogan "Annuncing a new era of integrated electronics". L'Intel 4004 fu messo in commercio con un formato a 16 piedini dual in-line il 15 novembre del 1971 ed era costituito da circa 2.300 transistor.

Ray Tomlinson, foto di
Andreu Veà del 2004.
Il servizio di posta elettronica fu inventato da Ray Tomlinson della BBN nel 1971, derivando il programma da altri due: il SENDMSG per messaggi interni e CPYNET, un programma per il trasferimento dei file.

Nel 1972 Arpanet viene presentata al pubblico, e Tomlinson adattò il suo programma di posta elettronica per navigarci: divenne subito popolare, grazie anche al contributo di Larry Roberts che aveva sviluppato il primo programma per la gestione della posta elettronica, RD.

L'Altair 8800, immagine da https://
commons.wikimedia.org/wiki/File:
Altair_8800_Computer.jpg
L'Intel 8080, formato da 3.300 transistor, il quarto prodotto rilasciato nel mercato dei microprocessori da Intel nel 1972, diede inizio alla rivoluzione informatica.

All'inizio del 1975 circolava il primo personal computer della storia, il MITS Altair 8800 (che montava la CPU 8080 dell'Intel). Venduto sotto forma di computer da autocostruire, i 439 $ (dollari) necessari per acquistarlo erano un prezzo alla portata di molti, tanto che ad agosto di quell'anno MITS ne aveva già venduti 5.000.

Paul Allen e Bill Gates da https://www.webnews.it/
2013/04/04/bill-gates-e-paul-allen-insieme-come-nel-1981/
Per l'Altair 8800, Bill Gates e Paul Allen introdussero l'Altair BASIC, un linguaggio che risiedeva in soli 4 kB di memoria e che iniziò a diffondersi in maniera marcata, grazie anche alle numerose copie pirata del software, circa il 90% di quelle in circolazione. Distribuito inizialmente solo per l'Altair 8800, l'Altair BASIC fu, in seguito alla rescissione del contratto di esclusiva con MITS, commercializzato come Microsoft BASIC dalla Microsoft, società fondata da Gates ed Allen nel 1975, anche per altre piattaforme hardware.
Del Microsoft BASIC fu distribuita anche una versione denominata MBASIC per il sistema operativo CP/M, uno dei più diffusi dell'epoca. Grazie alla popolarità di questo sistema, usato su macchine di successo quali l'Osborne 1, anche la popolarità del Microsoft BASIC crebbe e Microsoft iniziò a distribuire sempre più versioni del suo interprete.
Uno dei primi dialetti BASIC ad apparire per i computer basati sull'Intel 8080, come l'Altair 8800, fu il Tiny BASIC, scritto da Dennis Allison su richiesta di Bob Albrecht, un membro dell'Homebrew Computer Club che successivamente avrebbe fondato la rivista Dr. Dobb's Journal, su cui apparve il codice sorgente completo del Tiny BASIC nel 1976.

Lo Z80, foto di HenkeB.
Alla fine del 1974, Federico Faggin lascia Intel per divergenze con la sua dirigenza: questa, infatti, era ancora troppo focalizzata sulla produzione di chip di memoria e considerava i microprocessori solo come prodotti accessori, utili per vendere più RAM. Faggin invece, intravvede in essi una potenzialità d'impiego molto più vasta, grazie alla loro possibilità di essere programmati per impieghi generali. 
Faggin decide quindi di lasciare Intel per fondare, insieme al suo collega Ralph Ungermann, la Zilog, società dedita esclusivamente alla produzione di CPU. Il primo prodotto della società è lo Z80, nato da un progetto che Faggin aveva elaborato verso la fine del 1974 e presentato nel luglio del 1976. Il set di istruzioni dello Z80 era stato scritto per essere compatibile con l'Intel 8080, per cui gran parte del codice per l'8080 (principalmente quello del sistema operativo CP/M) poteva girare senza modifiche sullo Z80. Anche Masatoshi Shima (co-progettista dell'Intel 4004 e dell'Intel 8080) ha contribuito allo sviluppo dello Z80. Lo Z80 offriva migliorie rispetto all'8080.

La "rete" da http://www.datavalue.it/
index.php?option=com_content&
view=article&id=6:le-origini-di-
internet-il-progetto-arpanet
&catid=9&Itemid=109
In pochi anni, ARPANET allarga i suoi nodi oltreoceano, contemporaneamente all'avvento del primo servizio di invio pacchetti a pagamento: Telenet della BBN. In Francia si inizia la costruzione della rete CYCLADES sotto la direzione di Louis Pouzin, mentre la rete norvegese NORSAR permette il collegamento di Arpanet con lo University College di Londra. L'espansione proseguirà sempre più rapidamente, tanto che il 26 marzo del 1976 la regina Elisabetta II spedisce un'email alla sede del Royal Signals and Radar Establishment.

Uno screenshot dell'Applesoft BASIC,
presente negli home computer Apple II
Nel 1977 furono presentati 3 importanti home computer per i quali i loro costruttori scelsero come linguaggio integrato nel firmware il BASIC. Essi erano il Commodore PET, l'Apple II ed il Radio Shack TRS-80: il primo conteneva una versione adattata al MOS 6502 del Microsoft BASIC; il secondo integrava l'Applesoft BASIC, successore dell'Integer BASIC e sviluppato con Microsoft; il terzo offriva, a seconda dei modelli, un BASIC derivato dal Tiny BASIC oppure un interprete derivato dall'Altair Extended BASIC, una versione con più funzionalità dell'Altair BASIC di Microsoft. Questi BASIC erano molto simili dato che i primi 50 token, usati per memorizzare i comandi in una forma salvaspazio, erano gli stessi. Altre società che entrarono nel mercato degli home computer svilupparono la propria versione del BASIC: Atari per i suoi computer ad 8 bit sviluppò l'Atari BASIC, una versione studiata per risiedere in una cartuccia da 8 kB. BBC pubblicò il BBC BASIC, sviluppato da Acorn Computers, che integrava molte istruzioni aggiuntive. Molti home computer degli anni ottanta avevano il BASIC residente nella ROM che veniva eseguito direttamente all'avvio della macchina.
Con il crescere della sua popolarità molte riviste iniziarono a pubblicare listati di programmi in BASIC che gli utenti potevano riscrivere a casa sui propri computer, come Commodore Computer Club, dedicata ai modelli Commodore, o Sinclair Computer, per quelli Sinclair. Furono editi anche libri di listati in Microsoft BASIC, essendo questo dialetto il più diffuso e quindi il più adattabile da una macchina all'altra. Alcuni famosi libri di listati sono quelli pubblicati da David Ahl: BASIC Computer Games, More BASIC Computer Games e Big Computer Games. Microsoft realizzò anche l'AmigaBASIC per i computer Commodore della serie Amiga, una versione del linguaggio che supportava l'interfaccia grafica di quelle macchine.

Le emoticon sono proposte il 12 aprile 1979 da Kevin MacKenzie, il primo in assoluto a suggerire di inserire un simbolo nelle mail per indicare gli stati d'animo. Era un utente di Arpanet (il sistema di collegamento primordiale tra università degli USA) che suggeriva in una mail agli iscritti al suo gruppo di utilizzare un trattino e una parentesi chiusa per indicare una linguaccia, idea bocciata dai membri della comunità e aspramente criticata.

Quando tutto era ormai pronto per il cruciale passaggio a Internet, fece la sua comparsa il primo virus telematico: sperimentando sulla velocità di propagazione delle e-mail, a causa di un errore negli header del messaggio, Arpanet venne totalmente bloccata: era il 27 ottobre 1980. Poi, definendo il Transmission Control Protocol (TCP) e l'Internet Protocol (IP), DCA e ARPA, si diede il via ufficialmente a Internet come l'insieme di reti interconnesse tramite questi protocolli.

Negli anni '80, i PC erano stati dotati di RAM in quantità di 64 KB, 256 KB, 512 KB ed infine 1 MB. Ad esempio il Commodore 64 aveva 64 KB di RAM, e funzionava egregiamente.

Il PC 5150 dell'IBM:
Nel 1981 IBM presenta il suo Personal Computer (PC). Il sistema operativo era stato realizzato da Microsoft, che fornì anche diversi interpreti BASIC: IBM Cassette BASIC (BASIC C), residente in ROM, così detto perché capace di supportare le operazioni di lettura/scrittura su nastri magnetici; IBM Disk BASIC (BASIC D), che supportava invece le unità a dischi; IBM BASICA, o Advanced BASIC, evoluzione del BASIC D; GW-BASIC, compatibile con il BASICA ma che non richiedeva il BIOS originale IBM per poter funzionare; QuickBASIC, una versione derivata dal GW-BASIC, che non richiedeva i numeri di riga, integrava una IDE di sviluppo e poteva compilare i programmi; QBasic, derivato dal QuickBASIC ma senza compilatore. Anche altre società produssero delle versioni del BASIC per i PC IBM. Una di esse fu Borland, famosa per il suo Turbo Pascal, che pubblicò il Turbo Basic come versione compilata del linguaggio (il suo autore pubblica ancora il Turbo Basic sotto il nome di PowerBASIC).
Questi linguaggi introducevano molte estensioni ai BASIC sviluppati per gli home computer, come il supporto per la grafica, la manipolazione delle stringhe migliorata, nuovi tipi di dati, supporto per le unità a dischi e, soprattutto, i costrutti per la programmazione strutturata, come il supporto alle variabili locali e le strutture di controllo.
Screenshot del videogioco Donkey
 eseguito con interprete GW-BASIC
Le nuove capacità grafiche di questi linguaggi aprirono la strada alla creazione dei videogiochi per PC. Uno dei primi in tal senso si può considerare Donkey (noto anche come DONKEY.BAS dal nome del file), un simulatore di guida scritto da Neil Konzen, un dipendente Microsoft, e Bill Gates per mostrare ciò che il linguaggio ed un PC potevano fare.
Con il continuo aumento della diffusione dei PC crebbero anche i programmi offerti da altri per cui gli utenti lentamente passarono dallo stato di amatori che si autoscrivevano il software di cui avevano necessità a quello di utilizzatori di applicazioni reperibili normalmente in commercio. Con il diminuire dell'interesse degli utenti nella programmazione diminuì anche l'uso dei linguaggi di programmazione: a questa tendenza non sfuggì neanche il BASIC, la cui diffusione iniziò a calare nonostante le numerose versioni in circolazione.

La prima faccina, il semplice sorriso ":-)" nasce nel 1982 quando il docente di informatica della Carnegie Mellon University di Pittsburgh (USA), Scott Fahlman sente l'esigenza di dare un tono alle conversazioni scritte in un forum virtuale con cui comunica con altri utenti. Nessuno riusciva mai a capire quali fossero i toni delle conversazioni, con numerose e accese discussioni che nascevano sui temi più semplici per i disguidi più banali. Il gruppo cercò così di trovare dei simboli univoci che potessero esprimere con semplicità i toni delle loro conversazioni scritte. Fahlman andò oltre, pensando che un'associazione tra caratteri potesse fare al caso del gruppo.
Schermata di un C64 con basic v2.
L'idea, proposta in maniera ufficiale, iniziò a diffondersi tra i vari membri del club, prima via mail e molti anni dopo nelle prime pagine web.

I microcomputer e gli home computer degli anni settanta ed ottanta, come l'Apple II, gli ZX80, ZX81, ZX Spectrum, i famosi VIC-20 e Commodore 64, gli MSX, integravano nel loro firmware un interprete BASIC e una delle più famose versioni di BASIC, il Microsoft BASIC, sviluppato da Bill Gates, Monte Davidoff e Paul Allen come Altair BASIC per l'Altair 8800, che si era evoluto nel GW-BASIC per il primo MS-DOS, sigla di Microsoft Disk Operating System, sistema operativo commerciale della Microsoft Corporation dedicato ai personal computer con microprocessore x86. 
Floppy disk sulla tastiera.
Fonte foto: Shutterstock.

Il GW-BASIC 3.23 distribuito con
l'MS-DOS da http://www.wikiwand.
com/it/BASIC
Il significato del nome, molto spesso confuso col concetto di "sistema operativo su disco", è "sistema operativo per dischi" ed è dovuto al fatto che in precedenza i microcomputer non utilizzavano dischi, per cui in questo sistema è nato come SO di gestione dei dischi, ovvero di microcomputer con dischi. 

MS-DOS, commercializzato dal giugno 1982 al 2000, è stato il sistema operativo per computer più diffuso al mondo, il primo di una lunga serie di sistemi operativi commerciali della maggiore software house del mondo che, si stima, negli anni '80 era detentrice di oltre il 90% del mercato mondiale dei sistemi operativi.

Olivetti M24 del 1986, foto di Blake
Patterson from Alexandria, VA, USA
https://commons.wikimedia.o
rg/w/index.php?curid=5807996
L'Olivetti M24, prodotto presso lo stabilimento di Scarmagno a partire dal 1983, nasce come clone del PC IBM e riscuote grande successo su tutti i mercati mondiali. A differenza del PC IBM, che adottava il processore Intel 8088 con clock a 4,7 MHz, l'M24 adottava il più potente Intel 8086, con la velocità di clock di 8 o 10 MHz (nella versione SP), un bus dati a 16 bit e la possibilità di incrementarne le prestazioni diminuendo la velocità di refresh della memoria via software. Prodotto a partire dal 1983, costava circa sei milioni di lire alla data del gennaio 1986, equivalenti a circa 6.600 € del 2008.

L'Italia è stato il terzo Paese in Europa a connettersi in rete, dopo Norvegia e Inghilterra, grazie ai finanziamenti del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. La connessione avvenne dall'Università di Pisa, dove era presente un gruppo di ricerca fra i più avanzati in Europa. Alcuni dei componenti del gruppo avevano lavorato a contatto con quelli che poi sarebbero stati considerati i padri di Internet, Robert Kahn e Vinton Cerf. Fu proprio Kahn a convincere i suoi superiori a finanziare l'acquisto delle tecnologie necessarie (Butterfly Gateway) per il gruppo di Pisa. Il collegamento è avvenuto il 30 aprile 1986, alle 18 circa.

Intorno al 1990, avanzati sistemi operativi, come Windows, sono apparsi sul mercato e hanno avviato la gara su una RAM che lavorasse bene con il processore 386, che poteva affrontare grandi quantità di RAM. I primi PC che supportavano Windows potevano affrontare 2 MB di RAM e anche 4 MB, ma questo divenne ben presto lo standard.

Vista aerea della superficie sotto cui
è stato allestito il CERN.
Nel 1991, presso il CERN di Ginevra, il ricercatore Tim Berners-Lee definisce il protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol), un sistema che permette una lettura ipertestuale, non-sequenziale dei documenti, saltando da un punto all'altro mediante l'utilizzo di rimandi (link o, più propriamente, hyperlink) e il 6 agosto 1991 lo stesso Berners-Lee pubblica il primo sito web al mondo, presso il CERN, all'indirizzo http://info.cern.ch/hypertext/WWW/TheProject.html.

Il primo browser con caratteristiche simili a quelle attuali, il Mosaic, viene realizzato nel 1993, rivoluzionando profondamente il modo di effettuare le ricerche e di comunicare in rete. Nasce così il World Wide Web (WWW), in cui le risorse disponibili sono organizzate secondo un sistema di librerie, o pagine, a cui si può accedere utilizzando appositi programmi detti web browser con cui è possibile navigare visualizzando file, testi, ipertesti, suoni, immagini, animazioni, filmati.

L'accesso alla navigazione in rete
 sul Web tramite web browser.
Il 30 aprile 1993 il CERN, l'istituzione europea dove nasce il World Wide Web, decide di rendere pubblica la tecnologia alla base del World Wide Web in modo che sia liberamente implementabile da chiunque. A questa decisione fa seguito un immediato e ampio successo del World Wide Web in ragione delle funzionalità offerte, della sua efficienza e, non ultima, della sua facilità di utilizzo.
Internet, la rete ad accesso pubblico che connette vari dispositivi in tutto il mondo, crescerà in modo esponenziale e in pochi anni riuscirà a cambiare la società, trasformando il modo di lavorare e relazionarsi. Dalla sua nascita rappresenta il principale mezzo di comunicazione di massa, che offre all'utente una vasta serie di contenuti potenzialmente informativi e di servizi. Si tratta di un'interconnessione globale tra reti informatiche di natura e di estensione diversa, resa possibile da una suite di protocolli di rete comune chiamata "TCP/IP" dal nome dei due protocolli principali, il TCP e l'IP, che costituiscono la "lingua" comune con cui i computer connessi a Internet (gli host) sono interconnessi e comunicano tra loro a un livello superiore indipendentemente dalla loro sottostante architettura hardware e software, garantendo così l'interoperabilità tra sistemi e sottoreti fisiche diverse. L'avvento e la diffusione di Internet e dei suoi servizi hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione tecnologica e socio-culturale dagli inizi degli anni novanta (assieme ad altre invenzioni come i telefoni cellulari e il GPS) nonché uno dei motori dello sviluppo economico mondiale nell'ambito dell'Information and Communication Technology (ICT).

Come sistema operativo, il MS-DOS viene soppiantato dal sistema Windows con l'avvento di Microsoft Windows 95 (della stessa Microsoft Corporation che aveva progettato il MS-DOS), messo in commercio il 24 agosto 1995.

La gara sulla quantità di RAM prosegue attraverso gli anni '90 e i prezzi delle RAM stesse scendono drasticamente,  fino a quando nessun PC aveva meno di 32 MB di RAM. 
I 128 MB di RAM che sarebbe stati disponibili anni dopo, sarebbero stati comunque troppi per dei "power user" con Windows 95/98.
In particolare, la EDO Ram (Extended Data Out Random Access Memory) rispetto alle memorie di tipo DRAM, risulta essere più veloce in quanto invia dati nello stesso momento che riceve istruzioni per i dati a cui deve accedere successivamente; mantiene il buffer attivo finché la colonna seguente si attiva oppure viene completato un altro ciclo di clock. I tempi d'accesso variano da 50 a 60 ns. La SDRAM  (Synchronous Dynamic Random Access Memory), ovvero DRAM sincrone, si differenzia dalla DRAM normale per il fatto che l'accesso è sincrono, ovvero governato dal clock. Tale segnale di clock temporizza e sincronizza le operazioni di scambio di dati con il processore, raggiungendo una velocità almeno tre volte maggiore delle SIMM con EDO RAM. Tipicamente saldata in un modulo di tipo DIMM, è normalmente impiegata come memoria principale dei Personal Computer di tipo Pentium e successivi.
DIMM (Dual In-line Memory Modules) sono quasi simili alle SIMM che però usano chip di memoria diversi con più pin sui lati della scheda per aumentare la quantità della memoria che viene assegnata ad un singolo connettore e per aumentare la quantità di dati.

La facilità d'utilizzo connessa con l'HTTP e i browser, in coincidenza con una vasta diffusione di computer per uso anche personale, hanno aperto l'uso di Internet a una massa di milioni di persone, anche al di fuori dell'ambito strettamente informatico, con una crescita in progressione esponenziale.
Nel 1998 venne introdotto il concetto di eEconomy.

Primo logo di eBay

L'8 agosto 2000, Ramtron International Corporation, attraverso la Enhanced Memory Systems, Inc. e la Mushkin Inc., ha annunciato la sua prossima generazione ad alta velocità SDRAM rafforzata, chiamandola HSDRAM, mentre la vecchia DRAM (Dynamic Random Access Memory) memorizzava la carica su un condensatore che col tempo perdeva la carica e doveva quindi essere rinfrescato (refresh) ogni millesimo di secondo e che per anni è stato il tipo di RAM più diffuso.

Se prima del 1995 Internet era dunque relegata a essere una rete dedicata alle comunicazioni all'interno della comunità scientifica e tra le associazioni governative e amministrative, dopo tale anno si assiste alla diffusione costante di accessi alla rete da parte di computer di utenti privati fino al boom degli anni 2000 con centinaia di milioni di computer connessi in rete in parallelo alla diffusione sempre più spinta di PC al mondo, all'aumento dei contenuti e servizi offerti dal Web e a modalità di navigazione sempre più usabili, accessibili e user-friendly nonché a velocità di trasferimento dati a più alta velocità di trasmissione passando dalle connessioni ISDN e V.90 alle attuali e ben note connessioni a banda larga tramite sistemi DSL. Questa è la situazione di diffusione di Internet nel mondo occidentale: nel secondo e terzo mondo il tasso di penetrazione della Rete è ovviamente inferiore, ma in continua crescita grazie al progressivo riammodernamento delle infrastrutture di reti di telecomunicazioni presenti.


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