L'ENIAC, immagine dell'U.S. Army di pubblico dominio. |
Il termine “computer” deriva
dal verbo latino "computare" e significa "fare di
conto". Il computer nasce proprio come macchina in grado di
ricevere dati, elaborarli sulla base di istruzioni (ad esempio,
calcoli matematici), per poi restituire un risultato.
Schema di valvola
termoionica.
|
Il Governo americano aveva infatti bisogno di uno strumento per risolvere problemi bellici legati al calcolo delle curve balistiche dei proiettili dell’artiglieria. ENIAC non aveva parti meccaniche in movimento, solo circuiti elettronici, e le sue dimensioni erano impressionanti: con 18.000 valvole termoioniche collegate da 500.000 contatti saldati manualmente, il computer occupava una superficie di 180 metri quadrati (quasi quanto una grande palestra) e aveva un peso di 30 tonnellate.
Tipi di transistor confrontati alla grandezza di una moneta, da https ://www.digikey.it/it/articles/tech zone/2017/dec/transistor-basics |
Il transistor è un dispositivo
elettronico che opera su grandezze elettriche: tensione e corrente.
Viene usato come amplificatore nei circuiti analogici (apparecchi
radio) e come interruttore nei circuiti digitali con due stati di
funzionamento: interruttore aperto o interruttore chiuso.
Il primo chip RAM al mondo è stato
costruito nel 1951 dal dottor Bernard Widrow e provato su un
Computer Whirlwind. Il Computer sarebbe stato utilizzato per tenere
traccia dell'arrivo di bombardieri russi utilizzando dati provenienti da
stazioni radar in tutta la costa orientale statunitense. RAM è l'acronimo di Random
Access Memory (memoria ad accesso casuale) e sta a
indicare un tipo di memoria volatile che permette di accedere ai
dati, ovunque siano posizionati, impiegando sempre la stessa quantità
di tempo.
Computer LGP-30 da https://common s.wikimedia.org/w/index. php?curid=19382011 |
Gli utenti non potevano avere un
accesso libero alla macchina ma dovevano inserire i loro programmi
nel sistema che li eseguiva poi nell'ordine in cui li aveva ricevuti.
Dall'inserimento all'ottenimento dei risultati poteva quindi passare
un discreto lasso di tempo (ore ma anche giorni). Per ovviare a
questo problema Kemeny e Kurtz iniziarono a sviluppare un sistema di
timesharing per poter consentire l'accesso a più utenti
contemporaneamente e l'esecuzione di più programmi simultaneamente.
Per permettere ciò l'università acquistò anche un nuovo computer,
un GE-235, e 30 terminali GE Datanet-30 che furono dislocati in vari
ambienti di Dartmouth grazie ai quali gli studenti potevano inserire
i loro programmi nell'unità centrale in modo rapido e semplificato.
Il sistema supportava inizialmente anche altri linguaggi come il FORTRAN e l'ALGOL ma Kurtz e Kemeny studiarono un altro linguaggio che fosse più semplice da imparare e di uso generale sviluppando così il BASIC (Beginner's All-purpose Symbolic Instruction Code) ovvero - in italiano - "codice di istruzione simbolica di uso generale per principiante".
Nel 1964 presso
l'Università di Dartmouth, sul calcolatore GE-225, grazie ai professori John
George Kemeny e Thomas Eugene Kurtz, venne eseguito il primo programma
in questo linguaggio. Era il 1º maggio 1964 alle ore 4:00
a.m.
Negli anni seguenti, con il nascere di diverse versioni del linguaggio, il BASIC sviluppato originariamente da Kemeny e Kurtz fu indicato come Dartmouth BASIC. Con gli anni il BASIC ha subito notevoli evoluzioni e cambiamenti, diventando un linguaggio strutturato con potenzialità molto simili a quelle di altri linguaggi più evoluti. Le numerose versioni attuali del BASIC affiancano ai concetti originari nuovi concetti, quali la gestione degli oggetti, la ricorsività, la strutturazione: vedi ad esempio il Visual Basic o il REALbasic.
Il sistema supportava inizialmente anche altri linguaggi come il FORTRAN e l'ALGOL ma Kurtz e Kemeny studiarono un altro linguaggio che fosse più semplice da imparare e di uso generale sviluppando così il BASIC (Beginner's All-purpose Symbolic Instruction Code) ovvero - in italiano - "codice di istruzione simbolica di uso generale per principiante".
L'Altair BASIC su nastro perforato,
il
primo BASIC a grossa diffusione.
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Negli anni seguenti, con il nascere di diverse versioni del linguaggio, il BASIC sviluppato originariamente da Kemeny e Kurtz fu indicato come Dartmouth BASIC. Con gli anni il BASIC ha subito notevoli evoluzioni e cambiamenti, diventando un linguaggio strutturato con potenzialità molto simili a quelle di altri linguaggi più evoluti. Le numerose versioni attuali del BASIC affiancano ai concetti originari nuovi concetti, quali la gestione degli oggetti, la ricorsività, la strutturazione: vedi ad esempio il Visual Basic o il REALbasic.
La Calcolatrice elettronica pisana. da http://www.repubblica.it/2009/06 /sezioni/tecnologia/primo-computer/ primo-computer/primo-computer.html |
Il primo calcolatore elettronico
italiano entrò in funzione quando erano passati quasi 20 anni dalle
baracche di Bletchley Park, la villa inglese in cui si lavorava alle
macchine antesignane dell'elaboratore elettronico. Nel 1961 la "Cep",
Calcolatrice elettronica pisana, fu ufficialmente inaugurata dal
presidente della Repubblica Gronchi, e a lei sono legati nomi
importanti come quello di Enrico Fermi, che suggerì proprio la sua
progettazione. La Cep era tutta fatta in Italia ed è, secondo il
presidente dell'Area Cnr di Pisa, Claudio Montani, "il simbolo
della creatività e dell'ingegno che alla fine degli anni Cinquanta
animavano il nostro Paese, rendendolo capace di competere ai massimi
livelli sul piano sia scientifico sia tecnologico". La Cep era
grande come un campo da tennis e alta come un frigorifero, le valvole
e i transistor che la componevano erano ben lontane dai microchip dei
nostri notebook e non è paragonabile la sua capacità di memoria,
equivalente a un breve file di testo degli attuali pc: riusciva
infatti a fare 70mila addizioni al secondo, grazie a una memoria di
8k. Era un "macchinario" nel senso esatto del termine,
fatto a mano con piccoli anelli di ferrite e riparabile con un
martello. Lavorava 24 ore su 24 e le sue operazioni, essenzialmente
calcoli di carattere scientifico, venivano immagazzinate su
chilometri di nastri di carta. Secondo gli esperti, tuttavia, la Cep
era in qualche modo migliore dei pc attuali. Infatti, anche se i pc
contemporanei sono milioni di volte più potenti, essi appartengono
ad una classe inferiore a quella di appartenenza della Cep, che
andrebbe confrontata con i moderni supercomputer. Ciò che rendeva un
gioiello di tecnologia il primo computer italiano era il fatto di
essere stato costruito in un unico esemplare e utilizzato
esclusivamente per calcoli scientifici dai ricercatori
dell'Università di Pisa. Per i suoi tempi aveva sistemi di calcolo
tra i più potenti in Europa, grazie all'elevata velocità e la
grande capacità di memoria.
Nel 1957 l’Unione Sovietica realizzò
un importantissimo progetto spaziale: la messa in orbita dello
Sputnik.
Il primo collegamento stabile tra due
IMP venne realizzato il 21 novembre 1969, mentre la rete tra tutti e
quattro i nodi esistenti venne terminata il 5 dicembre di quell'anno.
Replica di Sputnik 1 da https: //en.wikipedia.org/wiki/Sputnik_1 |
Fu un evento che diede un notevole
scossone tanto all’orgoglio tecnologico degli Stati Uniti d’America
quanto alla loro sicurezza di primato in campo militare. Gli Stati
Uniti decisero di stanziare maggiori finanziamenti nel campo della
ricerca aerospaziale e costituirono prima l’ ARPA, l'Advanced
Research Projects Agency, creata nel 1958 dal Dipartimento della
difesa degli Stati Uniti per dare modo di ampliare e sviluppare la
ricerca e poi NASA (National Aeronautics and Space Administration),
l'agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale
degli Stati Uniti d'America e della ricerca aerospaziale. Il governo
trasferì ad essa la competenza di gestire i programmi spaziali, con
i relativi capitali (che in breve tempo diedero frutto, dando vita
alle missioni Apollo) e l’Arpa fu applicata alla ricerca nel campo
della comunicazione e dell’ informazione. Verso il 1965 l'ARPA
iniziò ad avere dei seri problemi di gestione: aveva diversi
computer sparsi in varie sedi (tutti molto costosi) che non potevano
parlarsi: non avrebbero potuto farlo nemmeno se fossero stati nella
stessa stanza. Scambiare files fra loro era quasi impossibile, per
via dei formati di archiviazione completamente diversi (e
proprietari) che ognuno di essi usava, quindi era necessario molto
tempo e molto lavoro per passare dati fra i vari computer, per non
parlare dello sforzo necessario per portare e adattare i programmi da
un computer all'altro. Per questo Bob Taylor, allora direttore della
divisione informatica dell'ARPA, affrontò il problema in modo
radicale. Nel 1966 parlò con Carlie Hertzfeld, l'allora
direttore dell'ARPA, e ottenne uno stanziamento di un milione di
dollari per il progetto ARPANET.
Il progetto ARPANET da http://www. datavalue.it/index.php?option=com_ content&view=article&id=6:le-origini- di-internet-il-progetto- arpanet&catid=9&Itemid=109 |
A metà del 1968 Taylor presentò il
progetto per la creazione di una rete di computer che permettesse lo
scambio di dati, informazioni e comunicazioni tra i vari uffici
dell'ARPA e delle varie Università che collaboravano con l'agenzia.
La costruzione di questo network iniziò l'anno successivo e basava
il suo funzionamento su dei piccoli computer chiamati Interface
Message Processors (IMP, oggi chiamati router) il cui ruolo
era quello di gestire il traffico dati tra i vari nodi della rete.
Gli IMP si rivelarono una scelta
vincente per la stabilità e la funzionalità della rete: grazie
all'innovativa tecnica della commutazione di pacchetto, questi
progenitori dei router erano in grado di gestire anche un notevole
flusso dati e dirigerlo verso nodi distanti diverse centinaia (o
migliaia) di chilometri.
La prima versione di ARPANET
comprendeva 4 IMP: uno dislocato nei laboratori dell'University of
California, Los Angeles (UCLA), un secondo presso l'Augmentation
Research Center dello Stanford Research Institute, il terzo negli
uffici dell'University of California, Santa Barbara (UCSB) e il
quarto e ultimo IMP nel dipartimento di scienze informatiche
dell'University of Utah.
Il Dr. Robert H. Dennard, nel 1966,
presso il Thomas J. Watson di IBM Research Center ha creato il primo
transistor DRAM. Ha lavorato sulle sue idee per una cella di memoria
più semplice che utilizzasse solo un singolo transistor e un
condensatore di piccole dimensioni. A Dennard è stato concesso un
brevetto per le DRAM nel 1968.
Primo piano della RAM di calcolatore
installato su una scheda madre, da
|
RAM è l'acronimo di Random
Access Memory (memoria ad accesso casuale) e sta a
indicare un tipo di memoria volatile che permette di accedere ai
dati, ovunque siano posizionati, impiegando sempre la stessa quantità
di tempo. I punti cardine sono quindi la
volatilità, intesa come la necessità di alimentazione per
conservare i dati, e l'accesso casuale che va intesa come la capacità
di leggere direttamente qualunque dato impiegando lo stesso tempo
indipendentemente dalla sua allocazione sul supporto.
Pertanto, le memorie RAM si
contrappongono, da un lato alle memorie non volatili (Hard Disk e
SSD, CD/DVD, PenDrive, ecc.) e, dall'altro, alle memorie ad accesso
sequenziale (come le musicassette ed i nastri magnetici in generale)
o ad accesso diretto (come un vecchio giradischi o un odierno hard
disk visto che la puntina può essere posizionata a piacimento).
La sua capacità di accedere alle
informazioni molto più rapidamente degli altri tipi di memoria ha
reso le RAM un componente praticamente indispensabile per
processori e molti ASIC. In elettronica digitale un “Application
Specific Integrated Circuit o ASIC”
è un circuito integrato creato appositamente per risolvere
un'applicazione di calcolo ben precisa (special purpose).
Negli anni questo componente
fondamentale ha subito una costante evoluzione che ne ha
aumentato la velocità e la capacità in modo esponenziale.
È
necessario a questo punto spiegare alcuni termini chiave:
- SRAM (Static RAM) e DRAM
(Dynamic RAM) sono i due tipi di memoria volatile che si usano oggi.
La differenza fra i due è che la SRAM può conservare i dati
fintanto che è alimentata mentre la DRAM necessita che i dati siano
riscritti periodicamente. Le loro differenze:
SRAM DRAM
Densità Bassa Alta
Consumo Alto Basso
Costo Alto Basso
Prestazioni Alte Basse
A causa delle differenze riassunte
nella tabella, prima fra tutti il costo, l'industria ha utilizzato le
SRAM solo nelle parti più critiche in cui il maggior costo era
compensato dagli evidenti benefici (ad esempio la cache dei
processori) mentre le DRAM sono state usate negli altri ambiti.
- Clock è un termine che
ricorre molto spesso nell'informatica. Detto in modo semplice, in
elettronica si indica come clock un segnale periodico, composto da
due valori (0 e 1) che si alternano ad intervalli regolari, che serve
per sincronizzare i componenti digitali.
- La frequenza è la misura del
clock e sta ad indicare quante volte al secondo avviene l'alternanza
dei due valori. Anche in questo campo la frequenza si misura in
Hertz (Hz) seppure oggi si sia arrivati a frequenze così elevate che
è necessario misurarle in MHz (MegaHertz, milioni di Hertz) o in GHz
(GigaHertz, miliardi di Hertz).
- I data path o bus è il
canale di comunicazione attraverso cui comunicano componenti e
periferiche; più il bus è ampio più sono i dati che può
trasmettere. Dall'ampiezza del bus, misurata in bit, e dalla
frequenza del clock dipende il bandwidth ovvero la quantità
di dati che può essere trasmessa in una certa unità di tempo. Le
unità di misura in questo caso sono i bit per secondo (bps) ed i
Byte per secondo (Bps) nonché i relativi multipli.
Non credo che sia necessario spiegare
cosa sono bit e byte e i relativi multipli, ma tenete comunque
presente che ogni byte è formato da 8 bit, quindi scrivere 1KB
equivale a scrivere 8Kb e viceversa.
- La latenza (spesso indicata in
inglese come CAS Latency o CL seguita da una serie di
numeri) misura i cicli di clock di cui una determinata RAM ha bisogno
per eseguire una certa operazione. Per tale ragione la latenza non è
un valore assoluto in quanto, a parità di cicli di clock necessari,
la RAM con maggiore frequenza risulterà più veloce e viceversa.
La prima rete del progetto Arpanet da https://www.fastweb.it/web-e-digital/ storia-del-progetto-arpanet/ |
La rete venne fisicamente costruita collegando quattro nodi: l'Università della California di Los
Angeles, l'SRI di Stanford, l'Università della California di Santa
Barbara, e l'Università dello Utah. L'ampiezza di banda era di 50
kbps. Negli incontri per definire le caratteristiche della rete,
vennero introdotti i fondamentali Request for Comments, tuttora i
documenti fondamentali per tutto ciò che riguarda i protocolli
informatici della rete e i loro sviluppi. La super-rete dei giorni
nostri è risultata dall'estensione di questa prima rete, creata
sotto il nome di ARPANET. I primi nodi si basavano su un'architettura
client/server, e non supportavano quindi connessioni dirette
(host-to-host). Le applicazioni eseguite erano fondamentalmente
Telnet e i programmi di File Transfer Protocol (FTP).
La SRAM (Static Random Access Memory) è un tipo di RAM volatile che non necessita di refresh. I banchi di memorie SRAM consentono di mantenere le informazioni per un tempo teoricamente infinito, hanno bassi tempi di lettura e bassi consumi, specialmente in condizioni statiche. La necessità di usare molti componenti per cella le rende però molto costose.
Nel 1970 Fairchild Corporation ha inventato il primo SRAM 256 chip. La SIMM(single In-line Memory Modules) è formata da una serie di chip di memoria che sono assemblati su una piccola scheda. Queste memorie possono avere 30 o 72 pin e i loro tempi d'accesso variano da 80 a 70 ns. La SIMM FPM(Single In-line Memory Modules Fast Page Mode)è solo una variante dei moduli DRAM solo che permette l'accesso a diversi bit che si trovano tutti sulla stessa riga di memoria fornendoli poi uno dopo l'altro senza pause; il tempo di accesso si aggira intorno a 60 ns.
Nel 1968, Robert Noyce e Gordon
Moore, dopo aver lasciato la Fairchild Semiconductor, fondano la
Integrated Electronics Corporation, successivamente abbreviata in
Intel Corporation, la più grande azienda multinazionale
produttrice di dispositivi a semiconduttore (microprocessori,
dispositivi di memoria, circuiti di supporto alle telecomunicazioni e
alle applicazioni informatiche) con sede a Santa Clara, in California.
Il terzo dipendente fu Andrew "Andy" Grove, che diresse
l'azienda dal suo arrivo fino al suo pensionamento, avvenuto negli
anni novanta, facendola diventare una tra le più grandi
multinazionali del mondo.
Intel all'inizio produceva componenti
per memorie e durante gli anni settanta era divenuta leader nella
produzione di memorie DRAM, SRAM e ROM. Da quando però nel 1971
Marcian Hoff, Federico Faggin, Stanley Mazor e Masatoshi Shima
costruirono il primo microprocessore, l'Intel 4004, la
produzione si spostò verso quella dei microprocessori facendo
diventare Intel una dei colossi in questo settore. A metà del 1969
un gruppo di ingegneri della ditta giapponese Busicom, fra cui
Masatoshi Shima, si recò in California a visitare la Intel, che
allora era una “startup”, cioè una ditta da poco avviata. Il
loro obiettivo era negoziare lo sviluppo di sette circuiti integrati,
necessari per realizzare il loro progetto di una serie di
calcolatrici da tavolo.
Fedrico Faggin da https://www.ilprim atonazionale.it/scienza-e-tecnologia/ il-vero-pioniere-dei-computer- litaliano-federico-faggin-28242/ |
Il capo del dipartimento di
"Application Research", Ted Hoff, dopo aver esaminato
l'architettura Busicom, inizialmente ripartita su sette chip, di cui
3 erano dedicati a fare la funzione di una CPU specializzata, ebbe
l'idea di semplificarla in soli quattro chip, implementando la CPU in
un unico chip. La proposta di Hoff consisteva in un'architettura a
blocchi ed un set di istruzioni formulate con l'aiuto del suo
assistente Stanley Mazor; l'idea fu proposta a Busicom, che accettò
e il gruppo rientrò in Giappone nel mese di ottobre del 1969. Ted
Hoff a questo punto considerava finito il suo lavoro ed il progetto
fu trasferito ad un altro dipartimento, il dipartimento MOS di cui
era a capo Les Vadasz. Né Hoff né Mazor dettero ulteriori
contributi nelle critiche fasi di design e sviluppo del progetto in
quanto non erano progettisti di chip e non avrebbero potuto
progettare un chip della complessità del 4004. Il progetto languì
per molti mesi accumulando un grande ritardo rispetto ai tempi
pattuiti con la Busicom, finché Federico Faggin fu assunto da
Vadasz alla Intel come capo-progetto e designer dei chip agli inizi
di aprile del 1970. Faggin preparò una nuova tabella di marcia che
richiedeva l'aiuto di un secondo ingegnere per ridurre il ritardo. La
Busicom accettò la nuova tempistica e Shima rimase in California per
sei mesi ad aiutare Faggin. Shima era un software e logic designer, e
non aveva alcuna esperienza di chip design, però aveva molta voglia
di imparare ed affiancò Faggin, per sei mesi, collaborando con lui
soprattutto nella delicata fase di controllo dei circuiti e della
logica. Tornato in Giappone Shima si occupò poi di sviluppare il
software per la calcolatrice, il primo prodotto commerciale che usò
il 4004.
Lavorando con grande accanimento Faggin
riuscirà a completare il primo microchip digitale con
successo nel tempo record di nove mesi. Il 4004 fu completamente
funzionale verso la metà di marzo 1971. Faggin in seguito
convinse i manager della Intel a introdurre il chip sul mercato anche
se il progetto originale era un progetto esclusivo per il cliente
Busicom. Busicom aveva infatti richiesto un abbassamento del costo
dei chip della famiglia MCS-4, ed Intel accettò a patto di poter
usare la nuova CPU in sistemi che non fossero calcolatrici
elettroniche. Busicom accettò e nel novembre del 1971 Intel annunciò
al pubblico il 4004 con lo slogan "Annuncing a new era of
integrated electronics". L'Intel 4004 fu messo in commercio con
un formato a 16 piedini dual in-line il 15 novembre del 1971 ed era
costituito da circa 2.300 transistor.
Ray Tomlinson, foto di Andreu Veà del 2004. |
L'Altair 8800, immagine da https:// commons.wikimedia.org/wiki/File: Altair_8800_Computer.jpg |
All'inizio del 1975 circolava
il primo personal computer della storia,
il MITS Altair 8800
(che montava la CPU 8080 dell'Intel).
Venduto sotto forma di computer da autocostruire, i 439 $ (dollari) necessari
per acquistarlo erano un prezzo alla portata di molti, tanto che ad
agosto di quell'anno MITS ne aveva già venduti 5.000.
Paul Allen e Bill Gates da https://www.webnews.it/ 2013/04/04/bill-gates-e-paul-allen-insieme-come-nel-1981/ |
Del Microsoft BASIC fu distribuita
anche una versione denominata MBASIC per il sistema operativo CP/M,
uno dei più diffusi dell'epoca. Grazie alla popolarità di questo
sistema, usato su macchine di successo quali l'Osborne 1, anche la
popolarità del Microsoft BASIC crebbe e Microsoft iniziò a
distribuire sempre più versioni del suo interprete.
Uno dei primi dialetti BASIC ad
apparire per i computer basati sull'Intel 8080, come l'Altair 8800,
fu il Tiny BASIC, scritto da Dennis Allison su richiesta di
Bob Albrecht, un membro dell'Homebrew Computer Club che
successivamente avrebbe fondato la rivista Dr. Dobb's Journal, su cui
apparve il codice sorgente completo del Tiny BASIC nel 1976.Lo Z80, foto di HenkeB. |
Alla fine
del 1974, Federico Faggin lascia Intel per divergenze con la
sua dirigenza: questa, infatti, era ancora troppo focalizzata sulla
produzione di chip di memoria e considerava i microprocessori solo
come prodotti accessori, utili per vendere più RAM. Faggin invece,
intravvede in essi una potenzialità d'impiego molto più vasta,
grazie alla loro possibilità di essere programmati per impieghi
generali.
Faggin decide quindi di lasciare Intel per fondare, insieme
al suo collega Ralph Ungermann, la Zilog, società dedita
esclusivamente alla produzione di CPU. Il primo prodotto della
società è lo Z80, nato da un progetto che Faggin aveva elaborato
verso la fine del 1974 e presentato nel luglio del 1976. Il
set di istruzioni dello Z80 era stato scritto per essere compatibile
con l'Intel 8080, per cui gran parte del codice per l'8080
(principalmente quello del sistema operativo CP/M) poteva girare
senza modifiche sullo Z80. Anche Masatoshi Shima (co-progettista
dell'Intel 4004 e dell'Intel 8080) ha contribuito allo sviluppo dello
Z80. Lo Z80 offriva migliorie rispetto all'8080.
La "rete" da http://www.datavalue.it/ index.php?option=com_content& view=article&id=6:le-origini-di- internet-il-progetto-arpanet &catid=9&Itemid=109 |
Nel 1977 furono presentati 3
importanti home computer per i quali i loro costruttori scelsero come
linguaggio integrato nel firmware il BASIC. Essi erano il Commodore
PET, l'Apple II ed il Radio Shack TRS-80: il primo
conteneva una versione adattata al MOS 6502 del Microsoft BASIC; il
secondo integrava l'Applesoft BASIC, successore dell'Integer BASIC e
sviluppato con Microsoft; il terzo offriva, a seconda dei modelli, un
BASIC derivato dal Tiny BASIC oppure un interprete derivato
dall'Altair Extended BASIC, una versione con più funzionalità
dell'Altair BASIC di Microsoft. Questi BASIC erano molto simili dato
che i primi 50 token, usati per memorizzare i comandi in una forma
salvaspazio, erano gli stessi. Altre società che entrarono nel
mercato degli home computer svilupparono la propria versione del
BASIC: Atari per i suoi computer ad 8 bit sviluppò l'Atari
BASIC, una versione studiata per risiedere in una cartuccia da 8 kB.
BBC pubblicò il BBC BASIC, sviluppato da Acorn Computers, che
integrava molte istruzioni aggiuntive. Molti home computer degli anni
ottanta avevano il BASIC residente nella ROM che veniva eseguito
direttamente all'avvio della macchina.
Con il crescere della sua popolarità
molte riviste iniziarono a pubblicare listati di programmi in BASIC
che gli utenti potevano riscrivere a casa sui propri computer, come
Commodore Computer Club, dedicata ai modelli Commodore, o Sinclair
Computer, per quelli Sinclair. Furono editi anche libri di listati in
Microsoft BASIC, essendo questo dialetto il più diffuso e quindi il
più adattabile da una macchina all'altra. Alcuni famosi libri di
listati sono quelli pubblicati da David Ahl: BASIC Computer Games,
More BASIC Computer Games e Big Computer Games. Microsoft realizzò
anche l'AmigaBASIC per i computer Commodore della serie Amiga, una
versione del linguaggio che supportava l'interfaccia grafica di
quelle macchine.
Le emoticon sono proposte il 12
aprile 1979 da Kevin MacKenzie, il primo in assoluto a suggerire di inserire un simbolo nelle mail per indicare gli stati d'animo. Era un utente di
Arpanet (il sistema di collegamento primordiale tra università degli
USA) che suggeriva in una mail agli iscritti al suo gruppo
di utilizzare un trattino e una parentesi chiusa per indicare una
linguaccia, idea bocciata dai membri della comunità e aspramente
criticata.
Quando tutto era ormai pronto per il cruciale passaggio a Internet, fece la sua comparsa il primo virus telematico: sperimentando sulla velocità di propagazione delle e-mail, a causa di un errore negli header del messaggio, Arpanet venne totalmente bloccata: era il 27 ottobre 1980. Poi, definendo il Transmission Control Protocol (TCP) e l'Internet
Protocol (IP), DCA e ARPA, si diede il via ufficialmente a
Internet come l'insieme di reti interconnesse tramite questi
protocolli.
Nel 1981 IBM presenta il suo Personal Computer (PC).
Il sistema operativo era stato realizzato da Microsoft, che fornì
anche diversi interpreti BASIC: IBM Cassette BASIC (BASIC C),
residente in ROM, così detto perché capace di supportare le
operazioni di lettura/scrittura su nastri magnetici; IBM Disk BASIC
(BASIC D), che supportava invece le unità a dischi; IBM BASICA, o
Advanced BASIC, evoluzione del BASIC D; GW-BASIC, compatibile con il
BASICA ma che non richiedeva il BIOS originale IBM per poter
funzionare; QuickBASIC, una versione derivata dal GW-BASIC, che non
richiedeva i numeri di riga, integrava una IDE di sviluppo e poteva
compilare i programmi; QBasic, derivato dal QuickBASIC ma senza
compilatore. Anche altre società produssero delle versioni del BASIC
per i PC IBM. Una di esse fu Borland, famosa per il suo Turbo Pascal,
che pubblicò il Turbo Basic come versione compilata del linguaggio
(il suo autore pubblica ancora il Turbo Basic sotto il nome di
PowerBASIC).
Questi linguaggi introducevano molte estensioni ai BASIC sviluppati per gli home computer, come il supporto per la grafica, la manipolazione delle stringhe migliorata, nuovi tipi di dati, supporto per le unità a dischi e, soprattutto, i costrutti per la programmazione strutturata, come il supporto alle variabili locali e le strutture di controllo.
Le nuove capacità grafiche di questi linguaggi aprirono la strada
alla creazione dei videogiochi per PC. Uno dei primi in tal senso si
può considerare Donkey (noto anche come DONKEY.BAS dal nome del
file), un simulatore di guida scritto da Neil Konzen, un dipendente
Microsoft, e Bill Gates per mostrare ciò che il linguaggio ed un PC
potevano fare.
Con il continuo aumento della diffusione dei PC crebbero anche i programmi offerti da altri per cui gli utenti lentamente passarono dallo stato di amatori che si autoscrivevano il software di cui avevano necessità a quello di utilizzatori di applicazioni reperibili normalmente in commercio. Con il diminuire dell'interesse degli utenti nella programmazione diminuì anche l'uso dei linguaggi di programmazione: a questa tendenza non sfuggì neanche il BASIC, la cui diffusione iniziò a calare nonostante le numerose versioni in circolazione.
La prima faccina, il semplice
sorriso ":-)" nasce nel 1982 quando il docente di informatica della Carnegie Mellon University di
Pittsburgh (USA), Scott Fahlman sente l'esigenza di
dare un tono alle conversazioni scritte in un forum virtuale con cui comunica con altri utenti. Nessuno riusciva mai a capire
quali fossero i toni delle conversazioni, con numerose e accese
discussioni che nascevano sui temi più semplici per i disguidi più
banali. Il gruppo cercò così di trovare dei simboli univoci che
potessero esprimere con semplicità i toni delle loro conversazioni
scritte. Fahlman andò oltre, pensando che un'associazione tra
caratteri potesse fare al caso del gruppo.
L'idea, proposta in
maniera ufficiale, iniziò a diffondersi tra i vari membri del club,
prima via mail e molti anni dopo nelle prime pagine web.
Negli anni '80, i PC erano stati
dotati di RAM in quantità di 64 KB, 256 KB, 512 KB ed infine 1 MB.
Ad esempio il Commodore 64 aveva 64 KB di RAM, e funzionava
egregiamente.
Il PC 5150 dell'IBM: |
Questi linguaggi introducevano molte estensioni ai BASIC sviluppati per gli home computer, come il supporto per la grafica, la manipolazione delle stringhe migliorata, nuovi tipi di dati, supporto per le unità a dischi e, soprattutto, i costrutti per la programmazione strutturata, come il supporto alle variabili locali e le strutture di controllo.
Screenshot del videogioco Donkey
eseguito con interprete GW-BASIC
|
Con il continuo aumento della diffusione dei PC crebbero anche i programmi offerti da altri per cui gli utenti lentamente passarono dallo stato di amatori che si autoscrivevano il software di cui avevano necessità a quello di utilizzatori di applicazioni reperibili normalmente in commercio. Con il diminuire dell'interesse degli utenti nella programmazione diminuì anche l'uso dei linguaggi di programmazione: a questa tendenza non sfuggì neanche il BASIC, la cui diffusione iniziò a calare nonostante le numerose versioni in circolazione.
Scott Fahlman da https://tech.everye
ye.it/articoli/speciale-emoticon-emoji -nuovo-linguaggio-per- mondo-35484.html |
Schermata di un C64 con basic v2. |
I microcomputer e gli home computer
degli anni settanta ed ottanta, come l'Apple II, gli ZX80, ZX81, ZX
Spectrum, i famosi VIC-20 e Commodore 64, gli MSX, integravano nel loro
firmware un interprete BASIC e una delle più famose versioni di
BASIC, il Microsoft BASIC, sviluppato da Bill Gates, Monte
Davidoff e Paul Allen come Altair BASIC per l'Altair 8800, che si era
evoluto nel GW-BASIC per il primo MS-DOS,
sigla di Microsoft Disk Operating System, sistema operativo
commerciale della Microsoft Corporation dedicato ai personal computer
con microprocessore x86.
Il significato del nome, molto spesso
confuso col concetto di "sistema operativo su disco", è
"sistema operativo per dischi"
ed è dovuto al fatto che in precedenza i microcomputer non
utilizzavano dischi, per cui in questo sistema è nato come SO di
gestione dei dischi, ovvero di microcomputer con dischi.
MS-DOS, commercializzato dal giugno 1982 al 2000, è stato il sistema operativo per computer più diffuso al mondo, il primo di una lunga serie di sistemi operativi commerciali della maggiore software house del mondo che, si stima, negli anni '80 era detentrice di oltre il 90% del mercato mondiale dei sistemi operativi.
Floppy disk sulla tastiera. Fonte foto: Shutterstock. |
Il GW-BASIC 3.23 distribuito con l'MS-DOS da http://www.wikiwand. com/it/BASIC |
MS-DOS, commercializzato dal giugno 1982 al 2000, è stato il sistema operativo per computer più diffuso al mondo, il primo di una lunga serie di sistemi operativi commerciali della maggiore software house del mondo che, si stima, negli anni '80 era detentrice di oltre il 90% del mercato mondiale dei sistemi operativi.
Olivetti M24 del 1986, foto di Blake Patterson from Alexandria, VA, USA https://commons.wikimedia.o rg/w/index.php?curid=5807996 |
L'Olivetti M24, prodotto presso
lo stabilimento di Scarmagno a partire dal 1983, nasce come
clone del PC IBM e riscuote grande successo su tutti i mercati
mondiali. A differenza del PC IBM, che adottava il processore Intel
8088 con clock a 4,7 MHz, l'M24 adottava il più potente Intel 8086,
con la velocità di clock di 8 o 10 MHz (nella versione SP), un bus
dati a 16 bit e la possibilità di incrementarne le prestazioni
diminuendo la velocità di refresh della memoria via software.
Prodotto a partire dal 1983, costava circa sei milioni di lire alla
data del gennaio 1986, equivalenti a circa 6.600 € del 2008.
L'Italia è stato il terzo Paese
in Europa a connettersi in rete, dopo Norvegia e Inghilterra,
grazie ai finanziamenti del Dipartimento della Difesa degli Stati
Uniti. La connessione avvenne dall'Università di Pisa, dove era
presente un gruppo di ricerca fra i più avanzati in Europa. Alcuni
dei componenti del gruppo avevano lavorato a contatto con quelli che
poi sarebbero stati considerati i padri di Internet, Robert Kahn e
Vinton Cerf. Fu proprio Kahn a convincere i suoi superiori a
finanziare l'acquisto delle tecnologie necessarie (Butterfly Gateway)
per il gruppo di Pisa. Il collegamento è avvenuto il 30 aprile
1986, alle 18 circa.
Intorno al 1990, avanzati
sistemi operativi, come Windows, sono apparsi sul mercato e hanno
avviato la gara su una RAM che lavorasse bene con il processore 386,
che poteva affrontare grandi quantità di RAM. I primi PC che
supportavano Windows potevano affrontare 2 MB di RAM e anche 4 MB, ma
questo divenne ben presto lo standard.
Vista aerea della superficie sotto cui è stato allestito il CERN. |
Il primo browser con
caratteristiche simili a quelle attuali, il Mosaic, viene realizzato
nel 1993, rivoluzionando profondamente il modo di effettuare
le ricerche e di comunicare in rete. Nasce così il World Wide Web
(WWW), in cui le risorse disponibili sono organizzate secondo
un sistema di librerie, o pagine, a cui si può accedere utilizzando
appositi programmi detti web browser con cui è possibile
navigare visualizzando file, testi, ipertesti, suoni, immagini,
animazioni, filmati.
Il 30 aprile 1993 il CERN,
l'istituzione europea dove nasce il World Wide Web, decide di
rendere pubblica la tecnologia alla base del World Wide Web in modo
che sia liberamente implementabile da chiunque. A questa
decisione fa seguito un immediato e ampio successo del World Wide Web
in ragione delle funzionalità offerte, della sua efficienza e, non
ultima, della sua facilità di utilizzo.
L'accesso alla navigazione in rete
sul
Web tramite web browser.
|
Internet,
la rete ad accesso pubblico che connette vari dispositivi in tutto il
mondo, crescerà in modo esponenziale e in pochi anni
riuscirà a cambiare la società, trasformando il modo di
lavorare e relazionarsi. Dalla sua
nascita rappresenta il principale mezzo di comunicazione di
massa, che offre all'utente una
vasta serie di contenuti potenzialmente informativi e di servizi. Si
tratta di un'interconnessione globale tra reti informatiche di natura
e di estensione diversa, resa possibile da una suite di protocolli di
rete comune chiamata "TCP/IP" dal nome dei due protocolli
principali, il TCP e l'IP, che costituiscono la "lingua"
comune con cui i computer connessi a Internet (gli host) sono
interconnessi e comunicano tra loro a un livello superiore
indipendentemente dalla loro sottostante architettura hardware e
software, garantendo così l'interoperabilità tra sistemi e
sottoreti fisiche diverse. L'avvento e la diffusione di Internet e
dei suoi servizi hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione
tecnologica e socio-culturale dagli inizi degli anni novanta
(assieme ad altre invenzioni come i telefoni cellulari e il GPS)
nonché uno dei motori dello sviluppo economico mondiale nell'ambito
dell'Information and Communication Technology (ICT).
Come sistema operativo, il MS-DOS viene
soppiantato dal sistema Windows con l'avvento di Microsoft
Windows 95 (della stessa Microsoft Corporation che aveva
progettato il MS-DOS), messo in commercio il 24 agosto 1995.
La gara sulla quantità di RAM prosegue attraverso gli
anni '90 e i prezzi delle RAM stesse scendono drasticamente, fino a
quando nessun PC aveva meno di 32 MB di RAM.
I 128 MB di RAM che sarebbe stati disponibili anni dopo, sarebbero stati comunque troppi per dei "power user" con Windows 95/98.
In particolare, la EDO Ram (Extended Data Out Random
Access Memory) rispetto alle memorie di tipo DRAM, risulta essere più
veloce in quanto invia dati nello stesso momento che riceve
istruzioni per i dati a cui deve accedere successivamente; mantiene il
buffer attivo finché la colonna seguente si attiva oppure viene
completato un altro ciclo di clock. I tempi d'accesso variano da 50 a
60 ns. La SDRAM (Synchronous Dynamic Random Access Memory), ovvero
DRAM sincrone, si differenzia dalla DRAM normale per il fatto che
l'accesso è sincrono, ovvero governato dal clock. Tale segnale di
clock temporizza e sincronizza le operazioni di scambio di dati con
il processore, raggiungendo una velocità almeno tre volte maggiore
delle SIMM con EDO RAM. Tipicamente saldata in un modulo di tipo
DIMM, è normalmente impiegata come memoria principale dei Personal
Computer di tipo Pentium e successivi.
DIMM (Dual In-line Memory Modules) sono
quasi simili alle SIMM che però usano chip di memoria diversi con
più pin sui lati della scheda per aumentare la quantità della
memoria che viene assegnata ad un singolo connettore e per aumentare
la quantità di dati.
La facilità d'utilizzo connessa con
l'HTTP e i browser, in coincidenza con una vasta diffusione di
computer per uso anche personale, hanno aperto l'uso di Internet a
una massa di milioni di persone, anche al di fuori dell'ambito
strettamente informatico, con una crescita in progressione
esponenziale.
Nel 1998 venne introdotto il concetto di eEconomy.
Nel 1998 venne introdotto il concetto di eEconomy.
Primo logo di eBay |
L'8 agosto 2000, Ramtron International Corporation, attraverso la Enhanced Memory Systems, Inc. e la Mushkin Inc., ha annunciato la sua prossima generazione ad alta velocità SDRAM rafforzata, chiamandola HSDRAM, mentre la vecchia DRAM (Dynamic Random Access Memory) memorizzava la carica su un condensatore che col tempo perdeva la carica e doveva quindi essere rinfrescato (refresh) ogni millesimo di secondo e che per anni è stato il tipo di RAM più diffuso.
Se prima del 1995 Internet era dunque relegata a essere una rete dedicata alle comunicazioni all'interno della comunità scientifica e tra le associazioni governative e amministrative, dopo tale anno si assiste alla diffusione costante di accessi alla rete da parte di computer di utenti privati fino al boom degli anni 2000 con centinaia di milioni di computer connessi in rete in parallelo alla diffusione sempre più spinta di PC al mondo, all'aumento dei contenuti e servizi offerti dal Web e a modalità di navigazione sempre più usabili, accessibili e user-friendly nonché a velocità di trasferimento dati a più alta velocità di trasmissione passando dalle connessioni ISDN e V.90 alle attuali e ben note connessioni a banda larga tramite sistemi DSL. Questa è la situazione di diffusione di Internet nel mondo occidentale: nel secondo e terzo mondo il tasso di penetrazione della Rete è ovviamente inferiore, ma in continua crescita grazie al progressivo riammodernamento delle infrastrutture di reti di telecomunicazioni presenti.
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