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Il quartiere del potere politico a Berlin con il Reichstag. |
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Le Alpi viste dall'aereo. |
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Specchi d'acqua intorno a Berlino. |
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In vista di Berlino. |
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Fila di pale eoliche dall'alto. |
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Atterraggio a Berlino. |
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Bici a Berlino. |
L'ostello, a Warschauer Platz, al costo di 17 € a testa per notte in un alloggio con due camere doppie e un bagno, si trova nell'edificio che nel passato ospitava un'importante industria manifatturiera in cui si producevano tessuti. (2 nella mappa dei nostri sette punti d'interesse)
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La Sprea a Berlino. |
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Ponte sulla Sprea, a Warschauer Str. |
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Ponte di Warschauer Strasse. |
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Sul ponte di Warschauer Strasse. |
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La Spree al ponte di Warschauer Str. |
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Die Berliner Spree. |
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Die Berliner Spree. |
Auf-wiedersehen Spree... per ora. Domani vedremo ciò che resta del Muro.
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Verso Potsdamer Platz da Berlino est. |
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La stazione della metropolitana a Potsdamer Platz. |
Nei giardini dei palazzi della zona, non è raro trovare brevissimi tratti del Muro, portati lì "alla memoria". Ma non solo...
Da queste parti l'idea stessa di muro è spendibile per alcuni network e nel tragitto verso il punto cruciale che divideva Berlino fra Est ed Ovest, con i relativi palazzi del potere, incrociamo una troupe di fotografi che immortala una modella che si appoggia ad uno sfondo reale: un muro, tanto per stare in tema, da cui scende acqua.
In pochi minuti ci ritroviamo sulla Niederkircherstrasse e giungiamo al Martin
Gropius Bau (edificio Martin Gropius), progettato da Martin Gropius
(nipote di Walter Gropius, il fondatore del movimento della Bauhaus)
e da Heino Schmieden, che con la sua originale combinazione di elementi classici e rinascimentali, è considerato uno dei più bei palazzi berlinesi ed è uno dei maggiori punti di riferimento europei per mostre ed eventi.
E lì dietro c'e il museo del Muro, la "Topografia del Terrore". Osservando la modalità con cui è stato costruito il Muro, si comprende come la sua edificazione sia stata veloce: una colata di cemento su una lunga e spessa gabbia metallica sormontata da punte e arrotondamenti senza appigli che ne dissuadessero il valico.
Nelle prime ore del 13
agosto 1961, le maestranze di Berlino Est fecero erigere sbarramenti provvisori nei confini con Berlino Ovest e furono tolti tratti di
pavimentazione sulle strade di collegamento fra i due settori. La
scelta di una domenica di ferie in piena estate aveva un senso
preciso. Nelle settimane e nei giorni successivi, gli sbarramenti di
filo spinato sui confini fra Berlino Ovest ed Est furono sostituiti da un
muro di lastre di cemento e blocchi forati, costruito da lavoratori
edili di Berlino Est controllati pesantemente da sentinelle di
frontiera della RDT. Gli edifici sul confine furono trasformati in fortificazioni. In Bernauer Straße, in cui i marciapiedi appartenevano al distretto di Wedding (Berlino Ovest),
mentre la fila di edifici a sud apparteneva al distretto di Mitte
(Berlino Est), il governo della RDT fece murare le entrate delle case e le finestre al piano terradel lato ovest e gli abitanti potevano accedere alle loro abitazioni solo passando dalla parte dei cortili che si trovavano dalla parte di Berlino Est.
Già prima del 1961 si erano verificati numerosi sfratti forzati, non solo in Bernauer Straße, ma anche in altre zone di confine. Attraverso la costruzione del Muro, da
un giorno all’altro furono tagliate e separate strade, piazze, case e i collegamenti del traffico urbano furono interrotti. La sera
del 13 agosto il borgomastro Willy Brandt disse davanti al parlamento
di Berlino: "L’amministrazione (il Senat) di Berlino
denuncia davanti a tutto il mondo le misure illegali e inumane di chi
divide la Germania, opprime Berlino Est e minaccia Berlino Ovest". Il 25 ottobre 1961 carri armati
americani e sovietici si fronteggiarono al "passaggio per
stranieri", il Checkpoint Charlie: soldati delle truppe di frontiera
della RDT avevano appena tentato di controllare rappresentanti degli
alleati occidentali che stavano entrando nel settore sovietico. Agli occhi degli americani questo comportamento infrangeva il diritto vigente alla libertà di movimento illimitata in tutta la città. Per 16 ore si fronteggiarono così, a solo pochi metri di distanza, entrambe le potenze nucleari. Per i contemporanei fu un momento di altissimo pericolo, ma all'indomani tutte e due le parti si ritirarono; un’iniziativa diplomatica di J. F.
Kennedy, il presidente degli Stati Uniti, favorì infatti la dichiarazione del capo del PCUS e dello stato sovietico, Cruschow, che confermava lo status di
divisione di Berlino fra le quattro potenze di Francia, Gran
Bretagna, USA e URSS.
Tra Berlino Ovest e Berlino Est la
frontiera fu fortificata da due muri paralleli di cemento armato,
separati da una cosiddetta "striscia della morte", larga
alcune decine di metri. Durante quegli anni, furono uccise dalla polizia di frontiera della DDR almeno
133 persone, mentre cercavano di superare il muro verso Berlino Ovest.
Alcuni studiosi sostengono che furono più di 200 le persone uccise mentre cercavano di raggiungere Berlino Ovest o catturate ed in seguito assassinate. Il muro divise in due la città di
Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989,
giorno in cui il governo tedesco-orientale decretò l'apertura delle
frontiere con la repubblica federale. Già l'Ungheria aveva aperto le
proprie frontiere con l'Austria il 23 agosto 1989, dando così la
possibilità di espatriare in occidente a coloro che in
quel momento si trovavano li in vacanza.
Quelli che nel giro di pochissimo tempo portarono alla
riunificazione
tedesca, furono due fattori decisivi:
- l'arrivo di Gorbaciov come leader dell'Unione Sovietica e
- le crescenti difficoltà politiche ed economiche dei paesi dell'est, specialmente della DDR. Gorbaciov istituì la "Perestroika", cioè la radicale ristrutturazione della politica e dell'economia sovietiche e la "Glasnost", che esigeva la trasparenza nella gestione della politica. Decisivo per gli eventi che portarono infine alla caduta del muro fu anche la decisione di Gorbaciov di lasciare libertà nelle scelte agli altri paesi del Patto di Varsavia, promettendo che l'URSS non si sarebbe più intromessa nei loro affari interni.
Il Muro è il segno tangibile di una ferita il cui dolore si avverte ancora... A Berlino ovest si poteva rivestirlo di scritte, colori e graffiti, ma non si poteva nascondere la "divisione", conseguenza di una disfatta bellica inflitta dai nuovi padroni del mondo: gli Alleati atlantici e l'Unione Sovietica, le cui truppe avevano preso Berlino.
Alcuni tedeschi dell'ovest, ancora oggi, ritengono che chi è cresciuto nella Germania dell'est ai tempi della DDR manchi di iniziativa e deleghi tutto allo stato... anche se Angela Merkel, figlia di un pastore protestante della Germania ovest, è cresciuta proprio nella DDR; ma poi entrò nella CDU, conobbe Khol e intraprese la carriera politica.
In effetti, nell'est tedesco, la riunificazione non provocò solo approvazioni. Da http://archiviostorico.corriere.it/1998/settembre/18/Nazista_miliardario_Frey_all_assalto_co_0_98091812722.shtml - (18 settembre 1998) - Nazista e miliardario, Frey all'assalto del Bundestag: " Mi voterà l' Est ". Secondo gli istituti di ricerca, il 65 % dei cittadini dell'Est è insoddisfatto del sistema democratico e il 52 % di tutto il Paese ritiene che "ci siano troppi stranieri in Germania". "Noi renderemo la patria ai tedeschi - grida Frey - Noi tedeschi abbiamo pagato già cento volte per le nostre colpe. I nostri padri e i nostri nonni sono stati trattati da criminali di guerra mentre la gloriosa Wehrmacht era fatta di eroi, morti per la nazione tedesca. E poi basta con le menzogne sui lager: è tempo di riscrivere i libri di storia che hanno annebbiato la mente dei nostri giovani". Su questo delirio revisionista Gerhard Frey ha costruito un patrimonio di 500 miliardi di lire: pubblica due settimanali, Die Deutsche Wochen - Zeitung e Die Deutsche National - Zeitung (60 mila copie insieme), commercia in monete commemorative da 600 marchi a pezzo e scritti dedicati a Rudolf Hess e altri gerarchi nazisti. Intanto, estende il suo impero immobiliare che gli ha permesso di fare affari nella Berlino del dopo unità. Anche per questo ricorda ancora commosso il 9 novembre 1989: "Il giorno in cui è caduto il Muro è stato il più bello della mia vita. Ho pianto e ho detto a mio figlio che non dovevamo vergognarci di farlo"... Ma qual è il programma della Dvu? Frey risponde contando sulle dita che ha appena asciugato dal sudore con un fazzoletto bianco: "Primo: fuori, raus, tutti gli stranieri che abbiano commesso reati. Secondo: fuori anche tutti i profughi bosniaci, visto che in casa loro la guerra è finita. Terzo: Bruxelles non può paralizzare la nostra economia e, intanto, sovvenzionare i contadini del Sud Italia. Quarto: chi vuole restare in Germania deve piegarsi alle nostre regole, se diamo i sussidi a un turco che fa 16 figli che cosa resta per i nostri ragazzi disoccupati". Frey si volta come per abbracciare il suo strano popolo di giovanissimi e ultrasessantenni: "Vedete, sono i tedeschi dell'Est che ci salveranno: non si sono fatti russificare e non sono stati americanizzati. Il governo e l'esercito della Ddr erano molto più nazionalisti dei burocrati di Bonn: hanno saputo difendere lo spirito vero della Germania". Il raduno è alla fine. I camerati sono in piedi, partono le note dell'inno tedesco: lo cantano tutti, tutto, compresa quella prima strofa che la Germania del dopoguerra ha messo fuorilegge. "Deutschland, Deutschland uber alles...". Di Gianna Fregonara Barbara Stefanelli
Proseguiamo quindi verso il quartiere Mitte, il centro di Berlino est, (4 nella mappa dei nostri sette punti d'interesse) dove si erge la Fernsehturm, parola composta da "Fernseh", che in tedesco significa letteralmente "vedere lontano", parola usata per la TV e "turm" = "torre", l'antenna della televisione, costruita tra il 1965 e il 1969, che si vede da qualsiasi punto della città.
La sua realizzazione fu un capolavoro politico e tecnico della DDR, che costruì la torre della televisione per dimostrare la forza e l'efficienza del sistema socialista, come emblema architettonico della capitale della "nuova Germania democratica". La torre è un elemento caratterizzante dello skyline della città e a tutt'oggi è apprezzata nell'intera Germania.
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Muro d'acqua con modella. |
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Martin Gropius Bau. |
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Monumento a Freiherr von Stein. |
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Il Muro dall'Abgeordnetenhaus. |
Lungo la Niederkircherstrasse, dalla parte opposta dell'edificio, si staglia il monumento al barone Freiherr von
Stein, alle cui spalle sorge l'Abgeordnetenhaus (la Camera dei
deputati), sede dell'assemblea legislativa monocamerale della città-stato di Berlino, mentre di fianco al Martin Gropius Bau, ecco apparire il Muro, così com'era.
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"Topografia del Terrore", l'ingresso. |
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Dentro la "Topografia del Terrore". |
Ma come mai fu edificato il Muro a Berlino?
Durante la seconda guerra mondiale, l'inizio della disfatta della Germania nazista fu segnata dalla battaglia di Stalingrado, svoltasi tra l'estate del 1942 ed il 2 febbraio 1943, che oppose i soldati dell'Armata Rossa sovietica alle forze tedesche, italiane, rumene ed ungheresi per il controllo della regione strategica tra il Don e il Volga e dell'importante centro politico ed economico di Stalingrado (oggi Volgograd), sul fronte orientale.
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Ubicazione di Stalingrado, oggi Volgograd, con cerchietto rosso. |
La battaglia, iniziata nell'estate 1942 con l'avanzata delle truppe dell'Asse (tedeschi, italiani, rumeni ed ungheresi) fino al Don e al Volga, ebbe termine nell'inverno 1943, dopo una serie di fasi drammatiche e sanguinose, con l'annientamento della 6ª Armata tedesca rimasta circondata a Stalingrado e con la distruzione di gran parte delle altre forze germaniche e dell'Asse impegnate nell'area strategica meridionale del fronte orientale. Le truppe italiane furono massacrate e i pochi che tornarono, dovettero farlo a piedi, fra i ghiacci della steppa russa. Questa lunga e gigantesca battaglia, definita da alcuni storici come "la più importante di tutta la Seconda guerra mondiale", segnò la prima grande sconfitta politico-militare della Germania nazista e dei suoi alleati e satelliti, nonché l'inizio dell'avanzata sovietica verso ovest che sarebbe terminata due anni dopo con la conquista del palazzo del Reichstag e il suicidio di Hitler nel bunker della Cancelleria durante la battaglia di Berlino. Quindi furono i sovietici i primi a vincere decisamente sui tedeschi e furono loro a prendere Berlino.
Tre mesi prima della capitolazione della Germania, dal 4 all'11 febbraio 1945, si tenne una Conferenza a Jalta, in Crimea, fra Churchill, Roosevelt e Stalin, che stavano vincendo la guerra e volevano decidere quindi l'assetto che avrebbe dovuto avere la nuova Europa. L'alleanza tra Stati Uniti ed Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale fu un'eccezione delle relazioni tra i due paesi, che avevano sempre avuto rapporti conflittuali. La rivalità strategica tra le due vaste nazioni, che sarebbero diventate entrambe superpotenze, risale al 1890 quando, dopo un secolo di amicizia durante il quale, fra l'altro, la Russia vendette agli USA l'Alaska, americani e russi divennero rivali nello sviluppo della Manciuria. La Russia zarista, incapace di competere industrialmente con gli USA, cercò di chiudere e colonizzare parti dell'Asia Orientale, mentre gli americani rivendicavano una competizione aperta per i mercati. Nel 1917, durante la prima guerra mondiale, la rivalità si trasferì sul piano ideologico; gli americani non dimenticarono mai che l'appena costituito governo sovietico, a causa della difficile situazione interna, negoziò una pace separata con la Germania, lasciando gli Alleati soli a combattere le Potenze Centrali. D'altra parte, la sfiducia sovietica nei confronti degli USA fu originata dallo sbarco di truppe statunitensi in Russia nel 1918, le quali furono coinvolte, direttamente o indirettamente, nell'assistere i Bianchi, zaristi anti-bolscevichi, nella guerra civile originata dalla Rivoluzione d'ottobre.
Più tardi, l'esclusione dell'URSS dal Patto di Monaco del 1938, siglato fra Francia, Gran Bretagna, Mussolini e Hitler per autorizzare la Germania ad occupare i Sudeti cecoslovacchi, indusse in Stalin il convincimento che gli alleati democratici avessero l'intenzione di scagliare le forze di Hitler contro
l'Unione Sovietica. Stalin non esitò quindi a trattare con Hitler la spartizione
della Polonia tra sovietici e tedeschi, con il Patto Molotov-Ribbentrop del 1939, che contribuì comunque ad alimentare fra gli Alleati democratici un clima di sfiducia nei confronti dei sovietici. In seguito, durante il secondo conflitto mondiale, i sovietici non dimenticarono le ripetute assicurazioni, a lungo disattese, di Franklin Delano Roosevelt, che USA e Regno Unito avrebbero aperto un secondo fronte sul continente europeo; infatti, mentre gli USA combattevano nel Mediterraneo e in Italia, l'unico aiuto che dettero ai sovietici furono i massicci bombardamenti nelle aree occupate dai tedeschi; un'invasione su vasta scala dell'Europa centrale da parte degli Alleati, avvenne solo nel D-Day del giugno 1944, più di due anni dopo la richiesta d'aiuto dei sovietici e quando la battaglia di Stalingrado era stata vinta da tempo, per cui l'URSS soffrì perdite tremende, pari a venti milioni di morti. Nonostante questi precedenti, a Jalta, Franklin Delano Roosevelt doveva essere sinceramente convinto dell'esigenza di una pace duratura e probabilmente non pensava di aprire le ostilità contro Stalin, come invece avrebbe voluto fare Winston Churchill. In retrospettiva, Jalta significò l'accordo per cui entrambe le parti, democratici e comunisti, potevano stare dove si trovavano e nessuna avrebbe usato la forza diretta per cacciar via l'altra. Ma Franklin Delano Roosevelt morì il 12 Aprile 1945, prima della fine del conflitto e gli successe Harry S. Truman, che era determinato ad aprire i mercati mondiali al capitalismo e a modellare il mondo del dopoguerra secondo i principi che furono poi stilati nella Carta Atlantica del 1949: autodeterminazione, pari accesso economico e un ricostruito capitalismo in Europa che potesse servire nuovamente come centro degli affari mondiali. Ma non solo, Truman, e Eisenhower dopo di lui, si impegnarono soprattutto in una competizione internazionale con l'URSS e il blocco comunista, evocando così la Guerra Fredda, una guerra contro il comunismo che non poteva essere combattuta militarmente, poiché con le armi nucleari si sarebbe potuto distruggere il pianeta. All'interno degli USA prese vita il fenomeno del Maccartismo, una vera e propria “caccia al comunista”.
L' 8 maggio 1945 la Germania si arrende mentre il Giappone si arrenderà in agosto, dopo lo sgancio di due bombe atomiche americane. Le truppe sovietiche e quelle degli Alleati occidentali (USA, Regno Unito e Francia), erano dispiegate in determinate posizioni, essenzialmente lungo una linea al centro dell'Europa che venne chiamata Linea Oder-Neisse. Secondo lo spirito di Jalta, i vincitori potevano stare dove si trovavano e nessuno avrebbe usato la forza diretta per cacciar via gli altri. A parte alcuni aggiustamenti minori, questa sarebbe diventata la "Cortina di ferro" della Guerra Fredda.
La Germania fu suddivisa nella Repubblica Federale Tedesca (RFT) a ovest, con capitale Bonn e nella Repubblica Democratica Tedesca (RDT) a est, in tedesco Deutsche Demokratische Republik, abbreviato in DDR. Tale prospettiva si applicava anche all'Asia, come evidenziato dall'occupazione statunitense del Giappone e dalla divisione della Corea.
Così Berlino, simbolo del nazismo e capitale della Germania hitleriana, venne a trovarsi nel territorio della Germania Est, ossia sotto l'influenza sovietica, venendo comunque suddivisa fra i vincitori del conflitto in 4 zone, tre delle quali, a Berlino ovest, controllate dagli Alleati democratici, con un corridoio via terra, all'interno della Germania dell'est, per poterla raggiungere. La quarta zona, Berlino est (la parte orientale della città) rimase appannaggio dell'Unione Sovietica, divenendo la capitale della Germania orientale, la RDT.
In seguito, dopo alcuni mesi durante i quali i sovietici avevano iniziato a manifestare disagio e dissenso sulla situazione territoriale e logistica "anomala" di Berlino (con un'enclave occidentale in territorio filo-sovietico), che permetteva alle genti sottoposte al regime socialista di transitare facilmente all'ovest trovandovi rifugio, il 24 giugno 1948 decisero di chiudere il corridoio terrestre attraverso il quale Berlino ovest era connessa al mondo occidentale impedendo, di fatto, il suo approvvigionamento logistico: il successivo ponte aereo, organizzato dal mondo occidentale per assicurare la sopravvivenza della popolazione di Berlino Ovest, è entrato nella storia. Questa vicenda impressionò le popolazioni occidentali e, di fatto, fornì la motivazione per istituire un'Alleanza militare del mondo occidentale contro la minaccia sovietica, inaugurando la Guerra Fredda, una guerra fra paesi democratici e comunisti che non poteva essere combattuta con le armi poiché con l'uso delle armi nucleari non ci sarebbero stati vincitori.
I paesi occidentali concretizzarono così le mire del presidente degli USA, Harry S. Truman, costituendo la NATO, (in inglese North Atlantic Treaty Organization, in sigla NATO e in francese Organisation du Traité de l'Atlantique du Nord, in sigla OTAN) il patto atlantico di alleanza militare in funzione anti-sovietica. Il trattato istitutivo della NATO, fu firmato a Washington D.C. il 4 aprile 1949 ed entrò in vigore il 24 agosto dello stesso anno. Attualmente, fanno parte della NATO 28 stati del mondo. Il Patto Atlantico traeva origine dalla percezione che il cosiddetto mondo occidentale (costituito da Stati Uniti d'America, Canada, Regno Unito, Francia, Norvegia, Italia ed altri Paesi dell'Europa occidentale), dopo la seconda guerra mondiale, stesse cominciando ad accusare tensioni nei confronti dell'altro paese vincitore della guerra, ossia l'Unione Sovietica, con i suoi Stati satellite. Iniziava infatti a svilupparsi, nelle opinioni pubbliche occidentali, il timore che il regime sovietico potesse "non accontentarsi" della propria influenza nei territori che aveva occupato al termine della seconda guerra mondiale ma, radicalizzando i contenuti ideologici nelle società democratiche, ambisse ad espandersi per l'affermazione globale dell'ideologia comunista. Ciò generò un movimento di opinione che - anche grazie alle varie attività in tal senso organizzate dagli Stati Uniti d'America - iniziò a svilupparsi in modo generalizzato nei paesi occidentali e che richiedeva la sicurezza del mondo occidentale dalla minaccia comunista; la NATO, quindi, rispondeva all'esigenza di allearsi e di mettere a fattor comune i propri dispositivi di difesa, per reagire "come un sol uomo" ad un eventuale attacco da parte dei comunisti.
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I leaders dei paesi vincitori alla conferenza di Jalta. |
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Monaco, 1938, parata di Mussolini e Hitler il giorno prima della firma del Patto. Con licenza CCBY-SA 3.0 de tramite Wikimedia Commons - https:// commons.wikimedia.org/wiki/File: Bundesarchiv_Bild_146-1969-065-24 ,_M%C3%BCnchener_Abkommen ,_Ankunft_Mussolini.jpg#/media/ File:Bundesarchiv_Bild_146-1969-065-24 ,_M%C3%BCnchener_Abkommen, _Ankunft_Mussolini.jpg |
L' 8 maggio 1945 la Germania si arrende mentre il Giappone si arrenderà in agosto, dopo lo sgancio di due bombe atomiche americane. Le truppe sovietiche e quelle degli Alleati occidentali (USA, Regno Unito e Francia), erano dispiegate in determinate posizioni, essenzialmente lungo una linea al centro dell'Europa che venne chiamata Linea Oder-Neisse. Secondo lo spirito di Jalta, i vincitori potevano stare dove si trovavano e nessuno avrebbe usato la forza diretta per cacciar via gli altri. A parte alcuni aggiustamenti minori, questa sarebbe diventata la "Cortina di ferro" della Guerra Fredda.
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1945, i russi alla porta del Brandeburgo. |
Così Berlino, simbolo del nazismo e capitale della Germania hitleriana, venne a trovarsi nel territorio della Germania Est, ossia sotto l'influenza sovietica, venendo comunque suddivisa fra i vincitori del conflitto in 4 zone, tre delle quali, a Berlino ovest, controllate dagli Alleati democratici, con un corridoio via terra, all'interno della Germania dell'est, per poterla raggiungere. La quarta zona, Berlino est (la parte orientale della città) rimase appannaggio dell'Unione Sovietica, divenendo la capitale della Germania orientale, la RDT.
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1948, ponte aereo per approvvigionare Berlino ovest. |
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Truman firma il Patto Atlantico. |
Questo convinse l'URSS ad istituire, nel 1955, il "Patto di Varsavia", l'alleanza militare fra URSS e i paesi dell'est che aveva occupato in tempo di guerra e in cui erano stati instaurati governi filo-sovietici.
Tra il 1949 e il 1961, circa 2,7 milioni di persone avevano lasciato la Germania orientale, la RDT e Berlino Est: il flusso di fuggiaschi era costituito per circa la metà da persone giovani, sotto i 25 anni, e poneva la dirigenza della RDT davanti a difficoltà sempre maggiori. Quotidianamente circa mezzo milione di persone passava i confini dei settori di Berlino in entrambe le direzioni e quindi potevano confrontare le differenze della qualità della vita fra un settore e l'altro. Solo nel 1960, circa 200.000 persone si trasferirono stabilmente nell’Ovest e la RDT si avvicinava al collasso sociale ed economico.
Tra il 1949 e il 1961, circa 2,7 milioni di persone avevano lasciato la Germania orientale, la RDT e Berlino Est: il flusso di fuggiaschi era costituito per circa la metà da persone giovani, sotto i 25 anni, e poneva la dirigenza della RDT davanti a difficoltà sempre maggiori. Quotidianamente circa mezzo milione di persone passava i confini dei settori di Berlino in entrambe le direzioni e quindi potevano confrontare le differenze della qualità della vita fra un settore e l'altro. Solo nel 1960, circa 200.000 persone si trasferirono stabilmente nell’Ovest e la RDT si avvicinava al collasso sociale ed economico.
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Un tratto del Muro com'è ancora. |
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Monumento al Muro. |
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1961 a Berlino. |
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Berlino, 1986, il muro visto da Berlino ovest. |
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Michail Gorbaciov. |
tedesca, furono due fattori decisivi:
- l'arrivo di Gorbaciov come leader dell'Unione Sovietica e
- le crescenti difficoltà politiche ed economiche dei paesi dell'est, specialmente della DDR. Gorbaciov istituì la "Perestroika", cioè la radicale ristrutturazione della politica e dell'economia sovietiche e la "Glasnost", che esigeva la trasparenza nella gestione della politica. Decisivo per gli eventi che portarono infine alla caduta del muro fu anche la decisione di Gorbaciov di lasciare libertà nelle scelte agli altri paesi del Patto di Varsavia, promettendo che l'URSS non si sarebbe più intromessa nei loro affari interni.
Da http://www1.adnkronos.com/IGN/Speciali/Muro_Berlino/9-novembre-1989-Berlino-dice-addio-al-Muro_3930548099.html: Il 9 novembre 1989, nella Germania orientale, il Comitato centrale del partito comunista si riunisce in sessione. Principale punto all'ordine del giorno, la discussione di una proposta del Consiglio dei ministri per un allentamento delle restrizioni sui viaggi all'estero. Guenther Schabowski, capo della sezione del partito comunista a Berlino e responsabile per i rapporti con la stampa del Comitato centrale della Sed, è assente poiché impegnato in una conferenza stampa. Concluso questo impegno, torna al Comitato centrale dove gli viene consegnato il testo del provvedimento adottato, compresa la parte riguardante le nuove norme sui viaggi. Mezz'ora più tardi lo attende una conferenza stampa internazionale. Schabowski non ha avuto il tempo di leggere i documenti, che ha semplicemente sfogliato, ed annuncia, rispondendo ad una domanda, che la gente potrà recarsi per viaggi privati all'ovest senza restrizioni. Gli chiedono a partire da quando, lui sfoglia l'incartamento e dice: "Per quanto mi risulta, da subito, senza rinvii". Schabowski non si accorge che sullo stesso documento che consulta frettolosamente per rispondere alle domande, viene precisato che i nuovi regolamenti dovranno essere annunciati pubblicamente solo l'indomani 10 novembre, per dare tempo all'esercito, alla polizia e alla Stasi di dispiegare le forze necessarie a tenere sotto controllo la situazione.
Ma ormai è tardi. A dissipare i dubbi che restano e la confusione che regna tra i tedeschi dell'est in seguito all'annuncio di Schabowski è l'emittente ufficiale tedesco-orientale "Aktuelle Kamera" che nel notiziario delle 19.30 annuncia: "Potrà essere presentata immediatamente domanda per recarsi in viaggio privato all'estero senza motivi particolari". I berlinesi cominciano ad affluire davanti ai checkpoint che regolano il passaggio da est a ovest attraverso il Muro. Si cerca - inutilmente - di convincere la gente a ripresentarsi l'indomani mattina. Alle 23 davanti ad un solo checkpoint si contano ventimila persone in fila. Temendo che la situazione esploda, due ufficiali della Stasi in servizio a Bornholmerstrasse, danno ordine di togliere la barriera.
Alle 23.20 una marea umana si rovescia dall'altra parte.
La notizia raggiunge il Bundestag a Bonn, la Camera bassa del parlamento tedesco, riunita in sessione. I parlamentari si alzano in piedi e cantano l'inno nazionale tedesco, lo cantano tutti, tutto, compresa quella prima strofa che la Germania del dopoguerra ha messo fuorilegge: "Deutschland, Deutschland uber alles...", "Germania sopra tutto"... Tra le 23.30 e la mezzanotte, le barriere si aprono in altri chekpoint. Migliaia di tedeschi dell'est raggiungono il centro di Berlino ovest. In tre giorni, saranno due milioni i tedeschi orientali passati a Berlino ovest, mentre altri tre milioni di cittadini della Rdt attraversano il confine tra i due stati in altre zone del paese.
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Berlin, 1989, prime picconate al muro. |
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Un tratto del muro oggi, visto da ovest. |
La notizia raggiunge il Bundestag a Bonn, la Camera bassa del parlamento tedesco, riunita in sessione. I parlamentari si alzano in piedi e cantano l'inno nazionale tedesco, lo cantano tutti, tutto, compresa quella prima strofa che la Germania del dopoguerra ha messo fuorilegge: "Deutschland, Deutschland uber alles...", "Germania sopra tutto"... Tra le 23.30 e la mezzanotte, le barriere si aprono in altri chekpoint. Migliaia di tedeschi dell'est raggiungono il centro di Berlino ovest. In tre giorni, saranno due milioni i tedeschi orientali passati a Berlino ovest, mentre altri tre milioni di cittadini della Rdt attraversano il confine tra i due stati in altre zone del paese.
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Lo stesso tratto di Muro, oggi, visto dall'est. |
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Un tratto di Muro. |
In effetti, nell'est tedesco, la riunificazione non provocò solo approvazioni. Da http://archiviostorico.corriere.it/1998/settembre/18/Nazista_miliardario_Frey_all_assalto_co_0_98091812722.shtml - (18 settembre 1998) - Nazista e miliardario, Frey all'assalto del Bundestag: " Mi voterà l' Est ". Secondo gli istituti di ricerca, il 65 % dei cittadini dell'Est è insoddisfatto del sistema democratico e il 52 % di tutto il Paese ritiene che "ci siano troppi stranieri in Germania". "Noi renderemo la patria ai tedeschi - grida Frey - Noi tedeschi abbiamo pagato già cento volte per le nostre colpe. I nostri padri e i nostri nonni sono stati trattati da criminali di guerra mentre la gloriosa Wehrmacht era fatta di eroi, morti per la nazione tedesca. E poi basta con le menzogne sui lager: è tempo di riscrivere i libri di storia che hanno annebbiato la mente dei nostri giovani". Su questo delirio revisionista Gerhard Frey ha costruito un patrimonio di 500 miliardi di lire: pubblica due settimanali, Die Deutsche Wochen - Zeitung e Die Deutsche National - Zeitung (60 mila copie insieme), commercia in monete commemorative da 600 marchi a pezzo e scritti dedicati a Rudolf Hess e altri gerarchi nazisti. Intanto, estende il suo impero immobiliare che gli ha permesso di fare affari nella Berlino del dopo unità. Anche per questo ricorda ancora commosso il 9 novembre 1989: "Il giorno in cui è caduto il Muro è stato il più bello della mia vita. Ho pianto e ho detto a mio figlio che non dovevamo vergognarci di farlo"... Ma qual è il programma della Dvu? Frey risponde contando sulle dita che ha appena asciugato dal sudore con un fazzoletto bianco: "Primo: fuori, raus, tutti gli stranieri che abbiano commesso reati. Secondo: fuori anche tutti i profughi bosniaci, visto che in casa loro la guerra è finita. Terzo: Bruxelles non può paralizzare la nostra economia e, intanto, sovvenzionare i contadini del Sud Italia. Quarto: chi vuole restare in Germania deve piegarsi alle nostre regole, se diamo i sussidi a un turco che fa 16 figli che cosa resta per i nostri ragazzi disoccupati". Frey si volta come per abbracciare il suo strano popolo di giovanissimi e ultrasessantenni: "Vedete, sono i tedeschi dell'Est che ci salveranno: non si sono fatti russificare e non sono stati americanizzati. Il governo e l'esercito della Ddr erano molto più nazionalisti dei burocrati di Bonn: hanno saputo difendere lo spirito vero della Germania". Il raduno è alla fine. I camerati sono in piedi, partono le note dell'inno tedesco: lo cantano tutti, tutto, compresa quella prima strofa che la Germania del dopoguerra ha messo fuorilegge. "Deutschland, Deutschland uber alles...". Di Gianna Fregonara Barbara Stefanelli
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Mappa di Berlino con i 7 punti d'interesse descritti in questo diario di viaggio |
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L'antenna della televisione. |
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Berlin, l'antenna di 368 m. |
La sua realizzazione fu un capolavoro politico e tecnico della DDR, che costruì la torre della televisione per dimostrare la forza e l'efficienza del sistema socialista, come emblema architettonico della capitale della "nuova Germania democratica". La torre è un elemento caratterizzante dello skyline della città e a tutt'oggi è apprezzata nell'intera Germania.
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Guardando l'antenna dal basso, si vedono le vetrate. Foto di Veronica, mia figlia. |
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Piazzale d'ingresso della Fernsehturm. |
All'altezza di 207 metri la torre ingloba una grande sfera che ruota su se stessa, compiendo 360° ogni mezz'ora e che ospita, fra l'altro, un ristorante panoramico.
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La vista che si gode dall'antenna TV. |
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Vista dalla Fernsehturm. |
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Vista dall'antenna TV. |
Alexanderplatz dai berlinesi è chiamata "der Alex", in italiano "l'Alex" ed è un'importante centro commerciale, nodo viabilistico e di trasporti.
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Alexanderplatz vista dalla Fernsehturm. |
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Ad Alexanderplatz. |
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L'Alex. |
Alexanderplatz è
circondata da diversi edifici famosi, oltre alla Torre della Televisione, la seconda struttura più alta in Europa e l'Hotel Park Inn, la struttura abitabile più alta della città.
L'orologio mondiale da: http://www.drogbaster.it/ orologio-mondiale.htm |
Nell'Alex sorge inoltre l'Orologio del Tempo del mondo, una struttura che ruota continuamente mostrando l'ora nelle varie zone della Terra.
L'orologio Mondiale visualizza l'ora in 24 fusi orari del mondo. Fu realizzato nell'ottobre del 1969 e si trova su un piano in mosaico che simboleggia una bussola su una piattaforma di metallo. E' a forma di cilindro e ruota all'interno di 24 superfici esterne, i fusi orari, riportanti il nome delle 148 città più importanti del mondo, segnando l'ora locale dei vari fusi. Sopra l'orologio c'è una struttura rotante che rappresenta il sistema solare con i pianeti e le loro orbite. A seguito della riunificazione tedesca, Alexanderplatz è stata gradualmente modificata, con il rinnovamento di molti degli edifici che la circondano.
Nei pressi della Fernsehturm sorgono monumenti ed edifici storici di rilievo, a cui diamo una veloce occhiata:
La chiesa evangelica St. Marienkirche (in tedesco "kirche" significa "chiesa"), che venne concepita come chiesa parrocchiale nel contesto del primo
ampliamento urbanistico medievale di Berlino, dopo il 1250 e che è
un'importante testimonianza edilizia della città delle origini.
Di quello che era il Marx-Engels-Forum, uno spazio verde al cui interno si trovava una piazza lastricata di forma circolare che conteneva oggetti monumentali, rimangono le statue di Marx ed Engels; da notare che un ginocchio di Marx è bello lucido, levigato dalle innumerevoli persone che vi sono salite per farsi fotografare. Il progetto complessivo fu dello scultore Ludwig Engelhart, autore
anche delle statue di Marx e Engels.
Le diciotto colonne ioniche del fronte riprendono quelle del portico del Duomo e la sua forma a parallelepipedo ricalca quella del vicino Arsenale e del Castello che c'era e che ora è in ricostruzione.
Attraversiamo ora il secondo ramo della Sprea e ci lasciamo alle spalle l'isola dei musei percorrendo il ponte del castello, lo Schlossbrücke ("schloss" significa "palazzo" e "brücke" = "ponte") realizzato fra il 1819 e il 1824 da K. F. Schinkel in sostituzione di una precedente struttura in legno.
In corrispondenza degli otto piloni sono collocati altrettanti gruppi scultorei rappresentanti guerrieri e vittorie alate e in questo modo il ponte unisce, non soltanto fisicamente, il Lustgarten e l’Unter den Linden, il viale che inizia al di là dell'isola,in un unico e articolato complesso monumentale.
Il ponte, fra l'altro, è largo quanto il viale Unter den Linden, (che significa "sotto i tigli"), di cui costituisce la prosecuzione, e che ci accingiamo a percorrere.
Costruito originariamente fra il 1663 e il 1669, fu ampliato nel 1732-33 su progetto di Philipp Gerlach, in stile tardo-barocco. Tra il 1856 e il 1857 venne costruito il secondo piano su progetto di Johann Heinrich Strack, che fu poi ricostruito a seguito dei danni dovuti ai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Di fianco al Kronprinzenpalais c'è lo
Staatsoper, il teatro dell'opera. L'edificio venne costruito come "Hofoper" (Opera di corte) tra il 1741 e il 1743, secondo i progetti di Georg
Wenzeslaus von Knobelsdorff, nel contesto d'insieme del Forum Fridericianum, oggi Bebelplatz, commissionato da Federico II di Prussia; è stato il
primo teatro dell'opera all'aperto della Germania e il più grande
d'Europa. L'edificio, realizzato nello stile del Neoclassicismo
prussiano sotto l'influsso della classica architettura inglese, sulle
scie di Palladio, si ispira alla forma di un tempio corinzio.
Ai lati della cancellata d'ingresso, due allegorie rappresentano l'Aurora e il
Crepuscolo e nel cortile interno, progettato da Reinhold Begas, un'altro monumento a Wilhelm von Humboldt.
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Berlin, Alexanderplatz. |
Nei pressi della Fernsehturm sorgono monumenti ed edifici storici di rilievo, a cui diamo una veloce occhiata:
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St. Marienkirche. |
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Rotes Rathaus. |
Il Municipio Rosso, meglio conosciuto
come Rotes Rathaus ("rotes" significa "rosso" e "haus" = "casa"), il municipio della città di Berlino. È la
sede del sindaco e del governo della città-stato di Berlino. Il nome
dell'edificio deriva dalla facciata completamente rivestita da
mattoni rossi. Il municipio fu costruito al di sopra di un'area
medievale, da sempre sede del Municipio, tra il 1861 e il 1869 da
Hermann Friedrich Wäsemann, nello stile Rinascimentale dell'Italia
settentrionale, ispirandosi in particolare alle città di Ferrara e
Bologna, dove era fatto molto uso del cotto e dei mattoni rossi.
Durante la divisione della città, il Rotes Rathaus era utilizzato
solo come municipio di Berlino Est, mentre il municipio di Schöneberg
ospitava il senato di Berlino Ovest. Nel 1990 l'amministrazione di
Berlino unificata tornò al Rotes Rathaus.
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Neptunbrunnen. |
La fontana di Nettuno (in tedesco
Neptunbrunnen) è posta nel grande spazio verde centrale che circonda
la torre della televisione. La figura principale, quella
del dio greco-romano Nettuno è raffigurata al centro;
attorno a lui sono disposte le figure allegoriche dei più importanti
fiumi della Germania: il Reno, la Vistola, l'Oder e l'Elba. I fiumi
sono accompagnati da un coccodrillo, una foca, una tartaruga e un
serpente.
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Io con Marx ed Engels. |
Ci avviamo quindi ad ovest sud-ovest, lungo la
Karl-Liebknecht-Strasse, strada che proseguirà nell'Unter den Linden, il viale che ci porterà alla porta di Brandeburgo: probabilmente il
percorso più monumentale di Berlin.
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Il duomo di Berlin. |
Attraversiamo un ponte sulla Sprea, che essendosi biforcata a sud-est, forma qui un'isola, chiamata l'isola dei musei, dove incrociamo il
duomo (in tedesco: Dom), la chiesa principale della capitale tedesca, di confessione luterana e mausoleo della famiglia degli Hohenzollern. La casata degli
Hohenzollern è la dinastia tedesca di principi elettori, re di
Prussia, sovrani di Romania e imperatori di Germania, nobilitata
dagli Hohenstaufen, la dinastia di Federico Barbarossa e Federico II
con il rango di Conti ed in seguito Margravi, che ha avuto origine
nell'area intorno alla città di Hechingen, nell'antica Svevia, oggi
nel land del Baden-Württemberg, durante l'XI secolo, che fu la loro
prima dimora. La famiglia, in seguito, si divise in due rami, quello
cattolico di Svevia e quello protestante di Franconia.
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Hechingen, il castello degli Hohenzollern. |
Il ramo svevo
dominò l'area di Hechingen e Sigmaringen, a sud di Stoccarda, fino
al 1849, per poi rinunciare ai propri domini per riunirsi come ramo
cadetto a quello di Franconia. Quest'ultimo ebbe più fortuna: i
discendenti della linea di Franconia infatti acquisirono il
Brandeburgo nel 1418 e il Ducato di Prussia nel 1525. L'unione di
queste due linee di Franconia, avvenuta nel 1618, permise la
creazione del Regno di Prussia nel 1701, lo stato che portò
successivamente all'unificazione della Germania e all'Impero Tedesco
nel 1871. La dinastia perse il potere alla fine della Prima guerra
mondiale, quando fu deposto l'ultimo re di Prussia e imperatore
tedesco, Guglielmo II.
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Il duomo con violinista. |
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Sulla porta principale del duomo. |
La chiesa originaria venne costruita intorno alla metà del XVII secolo su disegno di Johann Boumann in stile barocco e nel 1822 venne rimaneggiata in stile neoclassico su progetto di Karl Friedrich Schinkel. Nel 1894 l'imperatore Guglielmo
II ordinò la demolizione della chiesa e la sua ricostruzione. I
lavori iniziarono immediatamente, su progetto dell'architetto Julius
Raschdorff, in uno sfarzoso stile neobarocco. Venne ultimata nel
1905, ed è uno dei maggiori monumenti dell'età guglielmina.
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Fontana al Lustgarten. |
Berlin è piena di artisti, soprattutto musicisti, di strada: puoi trovarli ovunque, anche sulla metropolitana! Davanti al duomo, in questo caso, c'era un violinista.
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Lustgarten, il giardino dei piaceri con l'Altes Museum in fondo. |
L'ingresso principale del duomo si apre sul
Lustgarten, il "giardino dei piaceri", la piazza verde di
Berlino, che costituisce l'ingresso meridionale all'isola dei Musei,
in cui sorge l'Altes Museum. Il lato meridionale era occupato, fino
all'abbattimento del 1950, dal castello, di cui il Lustgarten era il
giardino.
L’assetto del Lustgarten venne
completato con quello che probabilmente è il capolavoro di K. F.
Schinkel: l’Altes Museum, costruito fra il 1822 e il 1830. L’imponente museo, destinato ad accogliere le collezioni reali, chiude il lato settentrionale della piazza.
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Particolare del ponte sul castello. |
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Sul ponte del castello. |
In corrispondenza degli otto piloni sono collocati altrettanti gruppi scultorei rappresentanti guerrieri e vittorie alate e in questo modo il ponte unisce, non soltanto fisicamente, il Lustgarten e l’Unter den Linden, il viale che inizia al di là dell'isola,in un unico e articolato complesso monumentale.
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Il lato a sud del ponte del castello. |
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Zeughaus, l'arsenale di Berlin. |
Attraversato il ponte, alla nostra destra troviamo l'arsenale di Berlino (in tedesco Zeughaus Berlin), il più antico fabbricato sull'Unter den
Linden a Berlino e il più significativo grande edificio barocco
della capitale.
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Zeughaus. |
Lo Zeughaus, edificato nel 1706 per ospitare le armi dell'artiglieria
prussiana, ospita dal 2006 il Deutsches Historisches Museum (museo
storico tedesco).
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Zeughaus, particolare della facciata. |
La guida dei lavori fu dapprima affidata a Nering, il
costruttore del Castello di Charlottenburg, ma in seguito alla sua morte, Grünberg rilevò la costruzione grezza e Schlüter la direzione generale.
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Sopra l'ingresso del Zeughaus. |
La costruzione, ripartita in quattro ali, ciascuna con una
lunghezza laterale di 90 metri, è collocata intorno ad un cortile
interno (lo Schlüterhof). La sua immagine complessiva è caratterizzata
dall'armonia tra l'articolazione neoclassica della facciata e i
rilievi scultorei riccamente decorati in stile barocco. La funzione dell'arsenale venne
cambiata nel 1875, quando divenne una "sala gloriosa per
l'esercito prussiano", un museo delle armi e della guerra. Dal 1952, lo Zeughaus ospita il Museum für
Deutsche Geschichte (Museo di storia tedesca) e ora ospita la mostra
permanente "Storia tedesca in immagini e testimonianze".
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La casa del comandante. |
Di fronte, dall'altra parte del viale,
sorge la Casa del Comandante (Alte Kommandantur), che insieme
all'Arsenale segna l'inizio del viale Unter den Linden.
Costruito inizialmente come palazzo privato, dopo essere caduto in
rovina è stato ricostruito, una prima volta, nel 1795-1796 dall'architetto Wilhelm Konrad, che vi fece adibire numerosi ambienti residenziali e
di utilità, oltre alle stalle, per cui divenne, nel 1799, la sede del
comandante del presidio di Berlino, che nel 1818 si spostò nella Neue Wache, l'ex Palazzo del principe Heinrich,
progettata da Karl Friedrich Schinkel, dalla parte opposta del viale,
tra l'Arsenale e l'università. Oggi è la sede della Bertelsmann AG,
la cui Fondazione Bertelsmann ha fatto ricostruire l'edificio, con un'architettura ritenuta da alcuni discutibile, da Nikolaus Bernau.
Di fianco all'Alte Kommandantur, si staglia il
Kronprinzenpalais (Palazzo del Principe Ereditario), dove vivevano
gli eredi al trono reali e imperiali.
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Il Kronrrinzenpalais visto da ovest. |
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Teatro dell'Opera. |
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Vista dalla Bebelplatz. |
A fianco, proseguendo verso ovest, c'è la
Bebelplatz, chiamata in origine Opernplatz (Piazza dell'Opera), progettata per essere il punto focale del Forum Fridericianum da Georg Wenzelaus von Knobelsdorff. Il Forum doveva
essere un'area con edifici in stile romano antico, ma infine il progetto fu
realizzato solo in parte. Qui, il 10 maggio del 1933, avvenne il rogo
in cui i nazisti bruciarono circa 25.000 libri ritenuti pericolosi.
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Alte Bibliothek. |
Questo evento è ricordato da un'opera di Micha Ullman, consistente
in un pannello luminoso inserito sulla superficie della strada, che
lascia intravedere una camera piena di scaffali vuoti. Accanto è
posta una targa che riporta una citazione di Heinrich Heine: «
Quando i libri vengono bruciati, alla fine verranno bruciate anche le
persone ». Nel 1947 la piazza fu dedicata al politico August Bebel, assumendo il nome di Bebelplatze.
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Neue Wache. |
Nella piazza sorge
l'Alte Bibliothek (in italiano Biblioteca vecchia), nota anche come
Kommode per la sua forma; nata come biblioteca, oggi ospita la facoltà di giurisprudenza della Humboldt Universität.
Di fronte, dall'altra parte del viale, a fianco dell'Arsenale, sorge la "Neue Wache", il memoriale di guerra costruito da Karl Friedrich Schinkel nel 1816-18, uno degli edifici neoclassici più importanti di Berlino.
Proseguendo dalla Neue Wache verso la porta di Brandeburgo, si passa davanti all'Università Humboldt (in tedesco
Humboldt-Universität zu Berlin), la più antica delle quattro
università di Berlino.
La facciata dell'edificio chiude su lato nord
il Forum Fridericianum (oggi Bebelplatz). L'edificio venne costruito
nel 1753 per il principe Enrico di Prussia, fratello di Federico il
Grande.
Nel 1810 vi si insediò la neonata università di Berlino
(dal 1828 Friedrich-Wilhelm-Universität), fondata per iniziativa di
Wilhelm von Humboldt.
Nel 1949 venne ridenominata Humboldt-Universität in onore dei fratelli Wilhelm e Alexander von Humboldt, le cui statue di marmo realizzate da Paul Otto fiancheggiano, all'esterno, l'ingresso all'edificio: una rappresenta Wilhelm von Humboldt con in mano un libro e l'altra il fratello, Alexander von Humboldt, famoso esploratore, rappresentato seduto sul globo terracqueo.
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Statua di Wilhelm Humboldt nel cortile dell'ingresso. |
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Statua di Wilhelm Humboldt all'esterno. |
Nel 1949 venne ridenominata Humboldt-Universität in onore dei fratelli Wilhelm e Alexander von Humboldt, le cui statue di marmo realizzate da Paul Otto fiancheggiano, all'esterno, l'ingresso all'edificio: una rappresenta Wilhelm von Humboldt con in mano un libro e l'altra il fratello, Alexander von Humboldt, famoso esploratore, rappresentato seduto sul globo terracqueo.
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Statua di Alexander Humoldt all'esterno. |
Illustri personalità si sono sedute ai banchi e alle cattedre di questo prestigioso istituto: tra queste il padre della dialettica Georg
Wilhelm Friedrich Hegel, Karl Marx e Friedrich Engels, che diede vita
al materialismo dialettico ribaltando l’idealismo hegeliano.
Oltre
a loro, Albert Einstein, Max Planck e i Fratelli Grimm.Nell’atrio è esposta una statua che
rappresenta Karl Marx e Friedrich Engels, con la memorabile
iscrizione che li avviò lungo la strada del materialismo storico: “i
filosofi hanno solo interpretato il mondo; il punto è cambiarlo.” Alla fine della guerra, l'università
si trovò nel settore sovietico, per cui nel 1948, nei settori
occidentali, fu fondata l'Università libera di Berlino.
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Allegoria dell'alba. |
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Monumento a Federico II. |
Al centro del viale incrociamo il monumento a Federico II.
Da http://blog.berlincolor.com/il-monumento-a-federico-ii-di-prussia/, posted on 8 settembre 2015 by Tommaso
Speccher: "Camminando lungo l’Unter den Linden, proprio all’inizio
del cosiddetto Linden Forum (il Forum Friedericianum), sta una statua
poderosa in bronzo di un uomo a cavallo, alta quasi nove metri e ben
rivolta ad est, ovvero verso il castello degli Hohenzollern, ora in
ricostruzione. L’uomo a cavallo non è un personaggio qualunque
bensì Federico II il Grande. La statua venne costruita a metà
dell’800 per la commemorazione della morte del Grande Re di
Prussia. L’artista che ricevette la commissione è Christian Daniel
Rauch, scultore molto noto in quei decenni che dovette tuttavia
passare attraverso la selezione tra molti altri progetti. La presenza
in questo luogo di Federico II a cavallo, come segno della caparbia
visione guerriera e strategica del personaggio, non è frutto di un
caso: Fedrico II si erge simbolicamente all’entrata del vero
salotto prussiano berlinese a colpo d’occhio sull’ Opera
cittadina, il
Duomo cattolico, la biblioteca imperiale (ora sede della facoltà di giurisprudenza ) e soprattutto dell'Università Humboldt. La convivenza dei due elementi, del valore guerriero, quanto della “civiltà della cultura” sono i due elementi presenti nel mito del Grande Federico. Le Guerre moderne non sono in fin dei conti guerre tra selvaggi ma guerra di strategia, di intelligenza e soprattutto guerre di diplomazia politica.
L’elemento della necessità politica in particolar modo segnerà i 46 anni di carriera regale del nostro Federico, così capace di mettere assieme interessi diversi, visioni strategiche e soprattutto l’attenzione per il carico simbolico della vita politica.
Non è un caso che a sostenere tutto l’impianto della statua non siano delle semplici colonne quanto una sessantina di figure umane, un ammasso di uomini non poprio sconosciuti, tra loro prelati, militari semplici, generali di alto rango, uomini politici come ambasciatori o ministri, tutta gente insomma indispensabile all’andamento di un sistema statale. A noi di Berlincolor piace però sempre raccontare come guardando il cavallo dalla parte posteriore, proprio all’altezza del sedere dell'equino, si possano notare rannicchiati i filosofi, tra cui Kant e Schlegel…sì, proprio loro! I grandi filosofi della tradizione idealista relegati nella posizione più infame e maleodorante."
Proseguiamo quindi verso la Porta di Brandeburgo (in tedesco Brandenburger Tor), che costituisce il punto finale occidentale del viale Unter den Linden.
Nel 1868, dopo l'abbattimento delle
mura cittadine, Johann Heinrich Strack aggiunse ai lati della
costruzione centrale due basse costruzioni, in stile neoclassico
anch'esse. E sul lato destro della piazza,
intitolata a Parigi, sorge l'ambasciata francese.
La quadriga sulla sua sommità fu
creata nel 1794 da Johann Gottfried Schadow.
Napoleone I la trasportò, nel 1807, a Parigi, come bottino di guerra ma nel 1814 i prussiani se la ripresero ed aggiunsero la croce di ferro alla corona che sormonta l'asta in mano alla dea, che più che la dea della pace sembra una vittoria, una nike.
La costruzione e la quadriga vennero seriamente
danneggiate durante la seconda guerra mondiale e restaurate tra il
1956 ed il 1958, grazie anche all'utilizzo degli stampi originali
della quadriga che si trovavano fortunatamente ancora nel deposito
della fonderia Noack, a Berlino ovest. Durante la Guerra Fredda, la Porta di Brandeburgo si trovava lungo il
limite occidentale di Berlino Est e quindi adiacente al Muro che divise
Berlino dal 1961 al 1989. Nel 1963, quando il presidente degli
Stati Uniti d'America John Fitzgerald Kennedy visitò la porta di
Brandeburgo, i sovietici appesero grandi striscioni rossi su di essa
per impedirgli di guardare ad Est.
Negli anni ottanta, denunciando
l'esistenza di due Stati tedeschi, il sindaco di Berlino Ovest,
Richard von Weizsäcker, disse: «La questione tedesca è aperta fino
a quando la porta di Brandeburgo resterà chiusa».
Infatti, il celebre Muro passava proprio davanti alla porta, chiudendola di fatto. Il 12 giugno 1987, il presidente statunitense Ronald Reagan parlò alla popolazione di Berlino Ovest dal retro della porta di Brandeburgo, chiedendo che il Muro di Berlino fosse abbattuto. Rivolgendosi al segretario generale del PCUS Michail Gorbačëv, Reagan disse: «segretario generale Gorbačëv, se si cerca la pace, se si cerca la prosperità per l'Unione Sovietica e per l'Europa Orientale, se cercate la liberalizzazione, vieni qui ad aprire questa porta! Mr. Gorbačëv, apra questa porta! Mr. Gorbačëv, abbatta questo muro!».
Dal 1989 i resti del Muro e dei vari sbarramenti nelle vicinanze della Porta vennero completamente demoliti.
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L'Unter den Linden visto dalla Pariser Platz, dalla Porta di Brandeburgo. |
L’elemento della necessità politica in particolar modo segnerà i 46 anni di carriera regale del nostro Federico, così capace di mettere assieme interessi diversi, visioni strategiche e soprattutto l’attenzione per il carico simbolico della vita politica.
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In fondo, l'ambasciata russa, vista dalla Porta di Brandeburgo. |
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La bandiera russa sull'ambasciata dell'ex URSS. |
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La Pariser Platz con in fondo la porta di Brandeburgo. |
E giungiamo, finalmente, nella Pariser Platz, adiacente alla Porta, da dove, girandosi, ci si può rendere conto dell'ampiezza del viale Uber den Linden.
Sulla destra troneggia l'imponente edificio che era la sede dell'ambasciata della CCCP o URSS, che oggi ospita quella della Federazione Russa.
La Parisier Platz è una meta
prediletta da turisti, musicisti di strada e giovani a zonzo in cerca di passatempi; e qui possono trovarne.
Sulla destra troneggia l'imponente edificio che era la sede dell'ambasciata della CCCP o URSS, che oggi ospita quella della Federazione Russa.
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Nella Pariser Platz. |
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Nella Pariser Platz. |
La Porta di Brandeburgo è il monumento
più famoso di Berlino, edificata nello stile neoclassico di Berlino
e conosciuta in tutto il mondo come simbolo della città e della
Germania. (5 nella mappa dei nostri sette punti d'interesse)
Inaugurata il 6 agosto del 1791, la
porta venne costruita dal 1788 da Carl Gotthard Langhans, che prese
spunto dalla ricostruzione dei propilei di Atene, per cui lo stile
utilizzato da Langhans è un dorico-romano riveduto. Alta 26 metri e
larga 65, fra le sue colonne doriche in pietra, che a terra hanno un
diametro di 1,75 metri, passano cinque varchi.
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Pariser Platz a sinistra della Porta. |
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Porta di Brandeburgo a Pariser Platz, |
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Pariser Platz a destra della Porta. |
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L'ambasciata francese nella Pariser Platz. |
Napoleone I la trasportò, nel 1807, a Parigi, come bottino di guerra ma nel 1814 i prussiani se la ripresero ed aggiunsero la croce di ferro alla corona che sormonta l'asta in mano alla dea, che più che la dea della pace sembra una vittoria, una nike.
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Sommità della Brandeburger Tor. |
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Il Bundestag visto dal lato della Porta di Brandeburgo. |
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Dalla Porta di Brandeburgo verso il Bundestag. |
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Il palazzo del Reichstag, sede del Bundestag, il parlamento federale. |
La Porta di Brandeburgo (5 nella mappa
dei nostri sette punti d'interesse) segna la fine del quartiere Mitte (che
letteralmente significa "mezzo", col significato di "centrale") e da Berlino est si entra a Berlino ovest.
Oltre la Porta di Brandeburgo si entra nel quartiere Tiergarten ("tier" in tedesco significa "animale" e "garten" = "giardino"), nome usato anche come sinonimo di giardino zoologico.
Un breve tratto di strada, in cui sorgono delle croci con incisi i nomi di alcune vittime del periodo del Muro, ci conduce nel cuore del potere di Berlin.
Il cuore del potere politico di Berlino è disposto nel nuovo quartiere sorto attorno al Bundestag.
In tedesco Bundes significa "federale" e il Bundestag è il parlamento della federazione tedesca, posto lungo la Sprea tra la Porta di Brandeburgo e la futuristica stazione ferroviaria centrale.
L'Hauptbahnhof, la stazione ferroviaria centrale è stata costruita sull'altra sponda della Sprea, ma la si può raggiungere attraversando un ponticello pedonale limitrofo al Bundestag.
Il Bundestag è insediato in quello che era il palazzo del Reichstag (Reich = regno), costruito quando l'entità prussiano-tedesca era un regno.
Il palazzo del Reichstag di Berlino fu costruito come sede per le riunioni del Reichstag, il parlamento del Reich tedesco. Fu inaugurato nel 1894 ma cessò di essere utilizzato negli anni della Germania nazista (1933-1945) e tornò ad essere la sede del parlamento tedesco nel 1999, con la riunificazione della repubblica federale tedesca dell'ovest con la repubblica democratica tedesca dell'est.
Quindi, il Bundestag è l'attuale parlamento della federazione tedesca, mentre il termine Reichstag si riferisce all'edificio in cui è insediato.
Dopo la seconda guerra mondiale il palazzo faceva parte di Berlino Ovest, era in rovine e non aveva una reale utilità, perché la capitale della repubblica federale tedesca (dell'ovest) era stata situata a Bonn.
Nonostante ciò, nel 1956, dopo alcuni dibattiti, si decise che il Reichstag non sarebbe stato abbattuto, ma restaurato.
Nel 1992, sir Norman Foster vinse un concorso architettonico per la ricostruzione dell'edificio, anche se poi il suo progetto era molto diverso da quello che fu poi eseguito.
Durante la ricostruzione, il palazzo fu completamente svuotato, togliendo tutto ad eccezione dei muri esterni.
La ricostruzione viene ampiamente considerata un successo.
Dell'edificio è particolarmente apprezzata la grande cupola di vetro, eretta sul tetto in memoria dell'originale in muratura del 1894, distrutta dall'incendio appiccato dai nazisti nel 1933.
Dall'esterno della cupola si possono vedere i visitatori salire lungo la scala a spirale agganciata alle pareti di vetro e da dentro è possibile osservare in basso, attraverso un gioco di specchi, i deputati in seduta parlamentare.
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Memoriale delle vittime del Muro, fra la Porta di Brandeburgo e il Bundestag. |
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Il ponticello pedonale sulla Sprea che parte dagli edifici intorno al Bundestag e va alla stazione ferroviaria centrale. |
Il cuore del potere politico di Berlino è disposto nel nuovo quartiere sorto attorno al Bundestag.
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La stazione ferroviaria centrale. |
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L'orso, baer in tedesco, è il simbolo di Berlino, da cui forse prende il nome, nella stazione ferroviaria centrale. |
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Costruzione adiacente alla stazione ferroviaria centrale. |
Il palazzo del Reichstag di Berlino fu costruito come sede per le riunioni del Reichstag, il parlamento del Reich tedesco. Fu inaugurato nel 1894 ma cessò di essere utilizzato negli anni della Germania nazista (1933-1945) e tornò ad essere la sede del parlamento tedesco nel 1999, con la riunificazione della repubblica federale tedesca dell'ovest con la repubblica democratica tedesca dell'est.
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Il Bundestag visto dalla Sprea. |
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Il Bundestag con al centro la sua cupola di vetro. |
Nonostante ciò, nel 1956, dopo alcuni dibattiti, si decise che il Reichstag non sarebbe stato abbattuto, ma restaurato.
Nel 1992, sir Norman Foster vinse un concorso architettonico per la ricostruzione dell'edificio, anche se poi il suo progetto era molto diverso da quello che fu poi eseguito.
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Dietro al Bundestag, visto dalla Sprea. |
La ricostruzione viene ampiamente considerata un successo.
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Edifici moderni intorno al Bundestag. |
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Il Bundestag visto dalla Sprea. |
Alta 23 metri e larga 40, la cupola è visibile da ogni angolo del centro riunificato di Berlino e trasmette l'idea del legame fra trasparenza e politica, fra cittadini e rappresentanti, immaginata con questa funzione da Norman Foster, cui era stato demandato il compito di inventare il simbolo della nuova Germania unita.
A fianco del parlamento (il Bundestag),
che sorge sulla Sprea, il fiume che attraversa Berlino, si trovano
gli uffici dei gruppi parlamentari, quelli dei deputati, la
biblioteca, la cancelleria, il palazzo della stampa e infine il castello di
Bellevue, la residenza del presidente federale.
C'è poi un complesso mezzo vuoto chiamato "il Serpentone", che avrebbe dovuto ospitare gli onorevoli trapiantati da Bonn a Berlino.
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"Il Serpentone", a fianco del Bundestag. |
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Intorno al Bundestag, gli edifici a disposizione dei parlamentari. |
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Intorno al Bundestag. |
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Intorno al Bundestag. |
La Cancelleria (Bundeskanzleramt) è il dominio di Angela Merkel, il primo capo di governo donna della storia tedesca, che siede in quelle stanze da 8 anni.
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La Cancelleria. |
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Intorno al Bundestag. |
Il quartiere politico di Berlino, oltre
a costituire un'immersione nell'architettura moderna, spiega più di
mille reportage cosa sia diventata la Germania oggi.
È passato quasi un quarto di secolo dalla riunificazione tedesca.
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La Cancelleria vista dalla Sprea. |
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Cancelleria vista dalla Sprea. |
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La Cancelleria vista dalla Sprea. |
Navigando sulla Sprea, dopo la Cancelleria (il Bundeskanzleramt) si scorge la "casa delle culture del mondo" (Haus der Kulturen der Welt), un edificio costruito fra il
1956 e il 1957 su progetto dell'architetto americano Hugh Stubbins, presentato per la Internationale Bauhausstellung
("mostra internazionale dell'edilizia") del 1957.
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Casa delle culture del mondo. |
Il progetto è stato co-finanziato dal governo americano in simbolo dell'amicizia tedesco-americana. Per la sua forma particolare è conosciuto anche come Schwangere Auster ("ostrica gravida").
Il castello di Bellevue. |
Poco lontano sorge il castello di Bellevue (in tedesco Schloss Bellevue, dove Schloss = palazzo), la residenza ufficiale del Cancelliere (il presidente) della Repubblica Federale Tedesca. Il suo nome deriva dal panorama che si gode guardando la Sprea.
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La stazione della metro a Friedrichstrasse. |
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Particolare del ponte Weinderdammer a Friedrichstrasse. |
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Il fregio del ponte sulla Sprea pieno di lucchetti. |
Al di là del ponte si staglia la facciata di un hotel che espone, a mo' di cariatide, un orso dorato.
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Un hotel di Friedrichstrasse limitrofo alla Spree che espone l'orso, simbolo di Berlin. |
Proprio sotto il ponte c'è l'imbarco per il traghetto, che ci condurrà prima a ovest,
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Lungo la Sprea, sul traghetto. |
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Verso il Tiergarten. |
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Il parco del Tiergarten. |
Poco più avanti, nella Sprea, affluisce un canale e nello slargo d'acqua così formato, il traghetto trova lo spazio per girarsi ed invertire la propria direzione.
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Poco prima dell'incrocio col canale. |
Torniamo così verso il Bundestag e costeggiamo di nuovo il "Serpentone", adiacente al Bundestag.
Proseguendo la navigazione verso est, ripassiamo quindi sotto il ponte di Friedrichstrasse, da cui siamo partiti.
Ci addentriamo in quella che era Berlino est, con le sue architetture moderne, edificate a dimostrazione della solidità e contemporaneità del regime comunista.
Grandi pitture murali amplificano la percezione di modernità e contemporaneità.
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Il "Serpentone". |
Proseguendo la navigazione verso est, ripassiamo quindi sotto il ponte di Friedrichstrasse, da cui siamo partiti.
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Il ponte Weinderdammer a Friedrichstrasse. |
Ci addentriamo in quella che era Berlino est, con le sue architetture moderne, edificate a dimostrazione della solidità e contemporaneità del regime comunista.
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Verso Berlino est. |
Grandi pitture murali amplificano la percezione di modernità e contemporaneità.
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Verso l'Est. |
Sulla nostra destra si avvicina il punto in cui la Sprea, biforcandosi, forma l'isola chiamata "dei musei".
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Sulla Spree. |
Il primo edificio a cupola che si vede, proprio alla biforcazione della Sprea, è il Bode-Museum.
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Edificio di Berlino est. |
Il Bode-Museum è uno dei musei di Berlino
facente parte dei Musei Statali, situato sulla punta ovest dell'Isola dei Musei.
Oggi accoglie le collezioni di scultura (Skulpturensammlung), il ricco monetiere e medagliere (Münzkabinett), il museo bizantino e una
piccola parte delle collezioni della Pinacoteca (Gemäldegalerie).
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Edificio tipico di Berlino Est. |
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Sulla Sprea, verso Berlino Est. |
Il museo è ospitato in un edificio costruito in stile barocco, progettato dall'architetto Ernst von Ihne e inaugurato nel 1904.
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Verso l'isola dei musei. |
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La punta dell'isola dei musei. |
Il Bode Museum, tuttavia, è noto
soprattutto per la sua collezione di numismatica e di arte bizantina,
con oltre 150 dipinti e una predominanza di opere di epoca Romana e
Bizantina (dal III al XV secolo d.C.) provenienti da diverse regioni
del bacino del Mediterraneo: da Costantinopoli alla Grecia antica,
dai Balcani ai paesi nordafricani.
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Il Bode-Museum. |
Completano la collezione una serie di icone russe.
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Particolare del Bode-Museum. |
Passato l'insieme degli edifici che costituiscono il Bode-Museum e un largo ponte dedicato a treni e metropolitana, ci appare, nella sua maestosità da tempio greco, il Pergamonmuseum.
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Lungo il Bode-Museum. |
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Il Pergamonmuseum. |
Il Museo è allestito all’interno di un immenso palazzo in stile dorico a tre ali, sedi di tre distinti musei.
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Dall'altro lato della Sprea, il James- Simon-Park. |
- Il Vorderasiatisches Museum, il nucleo storico del Pergamonmuseum, dedicato al Vicino Oriente,
- Il Museo islamico.
Tutti i reperti sono stati trafugati da archeologi tedeschi.
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Lungo l'isola dei musei. |
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L'isola dei Musei. |
Ishtar, la porta del mercato di Mileto, l’altare dedicato a Zeus di Pergamo, la strada delle processioni e la facciata della sala del trono di Babilonia.
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L'isola dei musei. |
Passiamo quindi lungo l'AlteNationalgalerie, dove Alte significa "vecchia", la Vecchia Galleria Nazionale, che raccoglie opere d'arte prodotte da artisti tedeschi nel XIX secolo.
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Lungo l'AlteNationalgalerie. |
In fondo appare il Duomo di Berlino, il più grande luogo di fede luterana (noi diciamo protestante) della città.
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Il Duomo di Berlin. |
L'edificio è costruito in uno stile pomposo che richiama il Rinascimento italiano e al suo interno sono sepolti gli Hohenzollern, la famiglia reale prussiana.
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L'AlteNationalgalerie. |
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Il Berliner Dom. |
Passiamo quindi sotto il ponte che percorremmo quando andammo dall'antenna della TV (la Fernsehturm) alla Porta di Brandeburgo.
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Il museo della DDR. |
Sulla sponda destra della Spree, dalla parte del museo della DDR, si notano le tipiche costruzioni in mattoni rossi di Berlino Est.
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Edificio in mattoni tipico di Berlino est. |
Nella sponda dell'isola dei musei, dopo il Duomo sorge il Neuer Marstall, edificio in stile neobarocco che dalla parte opposta alla Sprea si affaccia sulla Schlossplatz, la piazza in cui sorgeva il castello e di cui era la stalla, che poteva contenere fino a 300 cavalli.
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Il Neuer Marstall. |
Di fronte al Neuer Marstall, oltre la Sprea, sorge il quartiere di San Nicola.
Da http://www.viaggio-in-germania.de/nikolaiviertel-berlino.html: Il Nikolaiviertel (quartiere di San Nicola) è di origini medievali e fu quasi completamente distrutto durante la seconda guerra mondiale.
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In vista del quartiere di San Nicola. |
Per la ricostruzione si realizzarono edifici moderni a pannelli prefabbricati, che imitavano nelle forme e nelle dimensioni gli edifici antichi.
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Piazzetta a Nikolaiviertel. |
Oggi è una chiesa sconsacrata che ospita un museo sulla storia della Nikolaikirche; spesso si tengono qui anche dei concerti.
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A Nikolaiviertel. |
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Suntano le guglie della Nikolaikirche. |
- l'Ephraim-Palais, uno degli esempi più riusciti di case residenziali in stile rococò, costruito nel 1766 per un banchiere della corte di re Federico II,
- il ristorante storico Zum Nußbaum (Al noce) del '500,
- il ristorante storico Zur letzten Instanz (All'ultima istanza), del 1621, in cui si ritrovarono spesso i contendenti del vicino tribunale, per festeggiare la vittoria o per annegare nella birra la delusione della sconfitta e da lì il nome.
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Neuer Marstall, Dom e Nikolaiviertel dopo l'inversione di marcia. |
- Il ristorante Kartoffelhaus N°1, specializzato - come dice già il nome - in piatti con le patate,
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Statua di S. Giorgio che uccide il drago. Foto di Manfred Brückels. |
- l'Hanf-Museum, museo dedicato alla canapa, alla sua produzione, i suoi utilizzi pratici e i suoi effetti medicinali.
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Nel quartiere di S. Nicola |
Passato il Nikolaiviertel, dove finisce l'isola della Spree, il traghetto vira di 360 gradi e ritorna verso il punto d'imbarco e riattraversiamo così l'isola dei Musei e il quartiere di San Nicola.
Tutto sommato sono molto soddisfatto di questa navigazione che ci ha permesso di apprezzare degli scorci di Berlino che non si sarebbero potuti vedere da terra.
Noto comunque angoli, viste ed edifici che all'andata non avevo notato ma che ora mi appaiono in tutta la loro bellezza.
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Piazzetta ne quartiere di S. Nicola. |
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Nikolaiviertel. |
Tutto sommato sono molto soddisfatto di questa navigazione che ci ha permesso di apprezzare degli scorci di Berlino che non si sarebbero potuti vedere da terra.
Noto comunque angoli, viste ed edifici che all'andata non avevo notato ma che ora mi appaiono in tutta la loro bellezza.
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Tipico edificio di Berlino est. |
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Le gru del cantiere per la ricostruzione del castello. |
Sul lato meridionale del Duomo è attivo un cantiere per la ricostruzione del castello costruito nel 1443 dal Principe
Elettore Federico II, che fu poi modificato ed ingrandito nel corso dei
secoli. Danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo molti
contrasti, nel 1950 Walter Ulbricht decise per la sua demolizione. Al
suo posto, tra il 1973-78, fu costruito il "Palast der Republik", a sua
volta abbattuto nel 2006-08.
Ammiriamo così per un'ultima volta gli scorci che il tratto del fiume Spree ci offre nel suo attraversamento della capitale della Germania, uno stato che ha raggiunto per la prima volta la sua unità solo nel 1871, con la costituzione dell'Impero Tedesco, dieci anni dopo la costituzione del Regno d'Italia.
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Ponticello di un parco. |
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Sulla Spree verso ovest. |
Ammiriamo così per un'ultima volta gli scorci che il tratto del fiume Spree ci offre nel suo attraversamento della capitale della Germania, uno stato che ha raggiunto per la prima volta la sua unità solo nel 1871, con la costituzione dell'Impero Tedesco, dieci anni dopo la costituzione del Regno d'Italia.
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Scorcio visto dalla Spree. |
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Edificio limitrofo al Bode-Museum. |
Ce ne torniamo quindi sotto il ponte di Weinderdammer, sulla Friedrichstrasse, dove lasciamo il natante turistico dotato di cuffie che descrivono, nella lingua desiderata, il percorso e gli edifici che si incontrano.
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L'imbarco del natante turistico. |
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L'ostello a Berlino ovest |
All'interno dell'ostello, pieno di graffiti murali, c'è anche una cucina con cuoche a cui si possono ordinare cibi a pagamento, ma una sera alla settimana si cena gratuitamente a base di specialità locali.
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L'ostello a Stuttgarter Platz 17. |
Nei ristoranti poi, si deve lasciare una mancia, mediamente del 10 %, ai camerieri, l'unico risarcimento che ricevono per il loro lavoro, per cui il servizio, a Berlino, è quasi sempre impeccabile!
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Wilmersdorfer Strasse. |
Qui le strade, perlopiù alberate, sono ciclo-pedonali durante le ore di punta con negozi e supermercati che straripano di pubblicità.
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Castello di Charlottenburg. |
Lo Schloss Charlottenburg è il più
grande palazzo storico rimasto a Berlino dopo la seconda guerra
mondiale.
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All'ingresso del castello |
Castello di Lietzenburg era il suo nome originario, dalla località dove venne edificato tra il 1696 e il 1699. Lo Schloss fu commissionato da Sophie Charlotte, moglie di Federico III di Brandeburgo e costruito nello stile barocco italiano dall'architetto Arnold Nering.
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Monumento a Federico Guglielmo I di Brandeburgo. |
Era molto più piccolo di adesso, ma Charlotte lo amava molto. Essendo un'amante della musica aveva fatto costruire, accanto al castello, anche un piccolo teatro di opera lirica.
Era stato pensato come residenza estiva (Sommerhaus), ma presto divenne la sua residenza fissa.
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Monumento a Federico Guglielmo detto il Grande Elettore. |
Charlotte e Federico si erano sposati nel 1684 ed ebbero tre figli, ma la loro unione - un matrimonio combinato come all'epoca lo erano quasi tutti nella nobiltà - non era felice. Il marito Federico non aveva il permesso di entrare nel castello, a meno che non fosse esplicitamente invitato. Nel 1701, dopo l'incoronazione di
Federico come Federico I, re di Prussia e Charlotte come regina, il
palazzo fu ingrandito dall'architetto Eosander Von Göthe. Dopo la
morte della moglie nel 1705, Federico chiamò lo Schloss e la zona
circostante Charlottenburg in sua memoria.
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La Spandauer Damm, con i suoi edifici simmetrici, vista dal piazzale del castello di Charlottenburg. |
Dal 1709 al 1712 furono aggiunti ulteriori edifici tra i quali le caratteristiche torrette e l'orangerie. Al centro del piazzale del castello si erge il monumento equestre realizzato sul finire del XVII secolo da Andreas
Schlüter, grandiosa statua in bronzo del Grande Elettore Federico Guglielmo I di Brandeburgo,
probabilmente il suo maggior capolavoro. La statua poggia su un alto
basamento ai piedi del quale vi sono quattro figure incatenate.
Specie con riguardo a queste ultime si coglie l'eco della lezione di
Bernini.
E' giunto così il momento di andarcene, soddisfatti di avere colto le particolarità della capitale dello stato che, dopo avere provocato e perso due guerre mondiali, sta signoreggiando sull'Unione Europea.
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Berlino vista dall'aereo. |
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Berlin dall'aereo. |
Ma non torniamo subito a casa... pensiamo di fare un salto a Venezia!
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Le Alpi viste sulla tratta Berlino-Venezia. |
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