Nell'
antichità, in svariate culture,
il senso della vita era permeato da concezioni "
gnostiche".
Lo
gnosticismo è stato un movimento filosofico-religioso, molto articolato, la cui massima diffusione si ebbe tra il II e il IV secolo dell'era cristiana. Il termine gnosticismo deriva dalla parola greca
gnósis cioè "
conoscenza". Sebbene parrebbe collocarsi principalmente in un contesto cristiano, il pensiero gnostico include credenze religiose pre-cristiane e pratiche spirituali comuni al cristianesimo delle origini, al neoplatonismo, al giudaismo del Secondo Tempio, alle religioni misteriche e allo zoroastrismo, specialmente per ciò che riguarda lo zervanismo, una corrente in cui
i due dei, Ahura Mazda il dio buono e Ahriman il dio cattivo, sono
entrambi soggetti al principio dello Zervan Akarana o Zurvan Akarana,
il "Tempo che non è stato creato"; dall'esame di alcuni passi dei
testi pahlavici che la riguardano, si riscontra in questa corrente,
una grande tendenza al pessimismo e all'ascetismo.
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Croce solare degli
gnostici, identica
alla croce celtica. |
Con la scoperta dei
codici di Nag Hammadi, si sono chiariti vari aspetti del pensiero degli gnostici. I codici sono un insieme di testi gnostici, sia cristiani che non cristiani, rinvenuti nei pressi di Nag Hammâdi, una cittadella lungo il Nilo sita 450 Km. a sud del Cairo, in Egitto, nel dicembre del 1945 e la zona del ritrovamento dei codici è situata accanto alla parete rocciosa di Jabal-al Tarif. Si tratta di 13 papiri che furono ritrovati in una giara di terracotta da un abitante del villaggio di al-Qasr, presso un monastero cenobita pacomiano. I cenobiti (dal latino
cenòbium, a sua volta dal greco
koivòs "comune" e
bios "vita") sono monaci cristiani le cui prime comunità risalgono al IV secolo. Il cenobitismo è una forma comunitaria di monachesimo, praticata in monasteri (chiamati cenobi) sotto la guida di un'autorità spirituale, secondo una disciplina fissata da una regola. I cenobiti si differenziavano dagli eremiti in quanto praticavano una vita comunitaria anziché solitaria e il loro fondatore è considerato San Pacomio, monaco egiziano vissuto a cavallo fra III e IV secolo. Il cenobitismo fu diffuso in occidente da San Benedetto da Norcia, dopo l'incontro con l'abate Servando, con
l'istituzione del monachesimo dell'Ordine di Benedetto.
I papiri rimasero nascosti per lungo tempo dopo il loro ritrovamento e in seguito a complesse vicende, dopo essere stati dispersi, furono recuperati e messi a disposizione degli studiosi. I testi contenuti nei codici sono, per la maggior parte, scritti gnostici, ma includono anche tre opere appartenenti al "Corpus Hermeticum" attribuito ad Ermes (Ermete) Trismegisto ed una parziale traduzione della "Repubblica" di Platone. Si ipotizza che tali codici appartenessero alla biblioteca del monastero cenobita pacomiano e che i monaci li abbiano nascosti per salvarli dalla distruzione quando si cominciò a considerare lo gnosticismo come eresia. I testi sono scritti in egiziano copto, benché la maggior parte di essi (o forse tutti) siano stati tradotti dal greco. L'opera più importante presente in essi è il "Vangelo di Tommaso", l'unico testo completo noto dell'opera. Grazie a questa scoperta gli studiosi riscontrarono la presenza di frammenti di questo testo nei manoscritti di Ossirinco, scoperti nel 1898, e ne ritrovarono tracce nelle citazioni presenti negli scritti dei Padri della Chiesa. La datazione dei manoscritti risale al III e IV secolo, mentre per i testi greci originali, benché ancora controversa, è generalmente accettata una datazione del I e II secolo.
Nel passato lo gnosticismo veniva considerato come una delle eresie del cristianesimo mentre
le prime tracce di sistemi gnostici possono essere trovate già secoli prima dell'era cristiana. Al quinto Congresso degli Orientalisti, (a Berlino nel 1882) Kessler fece notare il collegamento tra
gnosis e religione babilonese, non la religione originale della Babilonia, ma la religione sincretistica che si sviluppò dopo la conquista della regione da parte di Ciro il Grande. Sette anni più tardi (1889) F.W. Brandt pubblicò il suo “Mandäische Religion”, in cui descriveva la religione mandea. In tale opera l'autore dimostrò che questa religione è una forma così chiara di gnosticismo, da essere prova che lo gnosticismo è esistito indipendentemente ed anteriormente al cristianesimo. Molti studiosi, invece, hanno ricercato la fonte delle teorie gnostiche nel mondo ellenistico e, specialmente, nella città di Alessandria d'Egitto. Nel 1880 Joel cercò di provare che l'origine di tutte le teorie gnostiche risiedeva in Platone. Anche se la tesi su Platone può essere considerata come una forzatura, l'influenza greca sulla nascita e sullo sviluppo dello gnosticismo non può essere negata. In ogni caso, che il pensiero alessandrino (Alessandria d'Egitto) abbia avuto qualche influenza, almeno nello sviluppo dello gnosticismo cristiano, è dimostrato dal fatto che la maggior parte della letteratura gnostica di cui siamo in possesso arriva da fonti egiziane (copte).
Il pensiero gnostico appare come un sincretismo di tutti i sistemi religiosi dell'antichità (religioni misteriche, astrologia magica persiana, zoroastrismo, ermetismo, Kabbalah ebraica, filosofie ellenistiche, giudaismo alessandrino, cristianesimo dei primi secoli), ma in realtà
ha una radice più antica, che ha assimilato in ogni substrato culturale ciò di cui aveva bisogno per la sua vita e per la sua crescita: il motivo portante di questa corrente di pensiero è il
pessimismo filosofico e religioso. Gli gnostici, ad onor del vero, presero in prestito quasi completamente la loro terminologia dalle religioni esistenti, ma la usarono solamente per illustrare la loro grande
idea del male insito nell'esistenza ed il dovere di
fuggirlo con l'aiuto di incantesimi e di un Salvatore sovrumano. Qualunque cosa abbiano preso in prestito dalle altre religioni, sicuramente non fu il pessimismo. Questo
pessimismo assoluto, questo
piangere l'esistenza dell'intero universo come una corruzione ed una calamità, con una
delirante insistente preghiera di essere liberati dal corpo tramite la morte e la speranza che potremmo,
attraverso delle
parole magiche, se solo le conoscessimo,
sopprimere gli effetti del corso di questa "
maledetta"
esistenza, sono il
fondamento di ogni pensiero gnostico. Quando
Ciro il Grande entrò a Babilonia nel 539 a.C., si incontrarono due grandi scuole di pensiero e il pensiero persiano cominciò a mescolarsi con l'antica civiltà babilonese.
L'
idea della lotta titanica tra bene e male, che pervade l'universo in eterno, è l'idea da cui deriva il Mazdeismo, o
dualismo persiano. Questo, e l'immaginata esistenza di innumerevoli spiriti intermedi, angeli e demoni, fu la spinta che fece superare l'idea del monoteismo assoluto dell'Ebraismo, anche se Salomone finì per non professarlo (per "Salomone e il suo tempio, massoneria e demoni" clicca
QUI). D'altra parte la
fiducia incrollabile nell'astrologia e la convinzione che il sistema planetario aveva un'influenza totale sugli affari di questo mondo si sviluppò proprio
tra i Caldei.
I Caldei, popolo semita abitante la
parte meridionale della Mesopotamia, furono connessi alle tribù
aramaiche ma erano distinti etnicamente da queste. Il loro territorio
di insediamento era la parte inferiore dell'Eufrate, da Nippur a Ur e
Uruk; nel corso della seconda metà dell'VIII secolo a.C. si
mescolarono con le differenti popolazioni abitanti l'area babilonese
perdendo le proprie caratteristiche etniche, anche se la loro
dimensione tribale risultava maggiore di quella aramaica. I Caldei furono alleati degli Elamiti
nelle guerre condotte da costoro contro gli Assiri nel corso
dell'VIII e del VII secolo a.C. e furono certamente potenti, in
quanto impegnarono gli Assiri e si imposero sui Babilonesi. La
dinastia caldea continuò a governare la Babilonia fino alla
conquista persiana del 539 a.C. L'identificazione dei Caldei come
Babilonesi e come sinonimo di astrologi, risale allo scrittore
ellenistico di origine babilonese Berosso del III secolo a.C.
«Da molto tempo i Caldei hanno
condotto osservazioni sulle 'stelle' e primi tra tutti gli uomini
hanno indagato nella maniera più accurata i movimenti e la forza
delle singole stelle; per questo essi posso predire molto il futuro
degli uomini. » (Diodoro Siculo. Bibliotheca historica,
II,29)
Per "Elenco degli storici antichi dell'Occidente" clicca
QUI
La grandezza dei Sette (la Luna, Mercurio, Venere, Marte, il Sole, Giove, e Saturno), il sacro Hebdomad, (Settenato, potere dei geni dei Sette pianeti, da cui il concetto di "settimana") simboleggiato per millenni dalle torri di Babilonia, non fu sminuito. In verità, essi cessarono di essere adorati come divinità, ma rimasero come arconti e dynameis, regole e poteri, la cui forza quasi irresistibile contrastava le persone. Furono trasformati da dei a devas, spiriti cattivi. La religione degli invasori e quella degli invasi si fusero in un compromesso: ogni anima, nella sua ascesa verso il buon Dio e la luce infinita dell'Ogdoad, doveva combattere contro l'avversa influenza del dio o degli dei dell'Hebdomad. Questa ascesa dell'anima attraverso le sfere planetarie fino al paradiso cominciò ad essere concepita come una lotta con poteri avversi, e divenne la prima e predominante linea dello gnosticismo. La seconda grande linea del pensiero gnostico fu la magia, il potere creativo operato da nomi, suoni, gesti ed azioni. Queste formule magiche, che provocavano risate e disgusto ai non iniziati, non sono corruzioni più tarde della filosofia gnostica, ma una parte essenziale dello gnosticismo e furono osservate in tutte le forme dello gnosticismo cristiano. Nessuna "gnosis" era completa senza la conoscenza delle formule che, una volta pronunciate, permettevano l'annullamento dei poteri ostili. Lo gnosticismo entrò in contatto col giudaismo abbastanza presto. Considerando le forti, ben organizzate ed estremamente colte colonie ebree nella valle dell'Eufrate, questo primo contatto col giudaismo è perfettamente naturale. Forse l'idea gnostica di un Redentore deriva proprio dalle speranze Messianiche ebree. Ma, fin dall'inizio, la concezione gnostica del Salvatore è più sovrumana di quella del giudaismo; il loro Manda d'Haye, o Soter, è una manifestazione immediata della Divinità, un Re della Luce, un Æon (Eone). Quando lo gnosticismo entrò in contatto con il Cristianesimo, il che dovrebbe essere accaduto quasi immediatamente, esso si gettò con una strana rapidità sulle forme di pensiero cristiane, prese in prestito la sua terminologia e riconobbe Gesù come Salvatore del mondo, simulò i suoi sacramenti, pretese di essere una rivelazione esoterica di Cristo e dei Suoi Apostoli, sommerse il mondo con Vangeli apocrifi, Atti ed Apocalissi, per provare le sue tesi. Man mano che il Cristianesimo si sviluppava, lo gnosticismo cercava di spacciarsi per l'unica vera forma di Cristianesimo, non idoneo per la volgare folla, ma sviluppato per i dotati e gli eletti. Per tale motivo i primi Padri della Chiesa dedicarono tutte le loro energie a combatterlo. Sebbene lo spirito dello gnosticismo sia del tutto alieno rispetto a quello del Cristianesimo, sembrava a coloro che lo guardavano superficialmente solo una modifica o addirittura un raffinamento di quello cristiano. La gnosi ebbe come centri di maggiore fioritura soprattutto Alessandria d'Egitto e Roma. Un particolare impulso ebbe, negli ultimi secoli, in Siria ed in Egitto, grazie alla sua diffusione in ambienti monastici, attraverso le numerose correnti ascetiche.
Lo gnosticismo, comunque, ebbe i suoi rappresentanti più noti nei primi secoli dopo Cristo, con prominenti
insegnanti come Marcione, Valentino e Basilide. Altri gnostici noti furono
Cerinto, Carpocrate e Simon Mago con tutta la sua scuola. Anche quando la corrente principale e centralizzata della Chiesa Cattolica Romana divenne il corpo cristiano dominante e iniziò a sopprimere le idee cristiane alternative e il paganesimo, lo gnosticismo non svanì senza lasciar traccia, anche se Sant'Ireneo di Lione, Tertulliano e San Giustino Martire rimasero le sue uniche fonti di conoscenza fino al 1945, anno in cui furono scoperti i codici di Nag Hammâdi, nei pressi del villaggio di al-Qasr, contenenti 44 opere gnostiche. Una delle conclusioni che si ricavano da
Sant'Ireneo di Lione, dove
per la prima volta appare il termine «
gnostico», è che esistono tanti tipi di gnosticismo quante le persone che lo proclamano con una certa autorità.
Lo
gnosticismo, seppure permeato apparentemente da ideologie di numerose religioni,
assomiglia,
come concezioni di base,
ai Veda dell'antica India. Il parallelo più evidente sta nel nome, infatti la parola "
Veda" sta per "
Conoscenza", proprio come la parola "
Gnosi". Le cosiddette "parole magiche", all'interno della cultura vedica, descritta dai profani come "induismo", sono rappresentati da mantra espressi in lingua sanscrita, una lingua particolarmente profonda e dal forte potere vibrazionale. La cultura vedica ha origine migliaia di anni fa e la sua prima comparsa nella storia avviene quando i popoli Arii occuparono parte dell'India, trasmettendogli queste culture indoeuropee. Tale cultura considera anch'essa
il corpo come una prigione di cui liberarsi per spezzare il ciclo del Samsara (il ciclo di rinascite e morti) e raggiungere il Moksha (ascensione al piano trascendentale) attraverso la realizzazione spirituale. Tale raggiungimento è possibile tramite regole di buon comportamento, chiamate principi regolatori, descritti molto bene dall'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna, e l'utilizzo di numerose pratiche tra cui anche particolari
mantra, capaci, sempre secondo la cultura vedica, di ripulire il corpo grossolano (corpo fisico) e quello sottile (mente e intelligenza) attraverso la
recitazione e l'ascolto di vibrazioni vocali particolari. Tutte queste pratiche devozionali sono volte a pregare l'Unico Dio affinché li liberi dalla miserevole condizione di esseri incarnati nella materia.
Benché la rilevanza del pensiero gnostico comincerà a declinare a partire dal IV secolo, esistono tuttavia tracce della persistenza di tali concezioni nella storia del pensiero religioso e filosofico occidentale fino ai giorni nostri, così come nel caso dei
Mandei, la comunità religiosa tuttora attiva in Iraq e Iran, sopravvissuta isolandosi geograficamente, i cui caratteri gnostici sono molto evidenti.
Nel corso della storia, le
idee gnostiche continuarono a riaffiorare a intervalli regolari, come dimostra l'apparizione di movimenti quali
i Manichei, i Catari, i Bogomili, i Pauliciani e tanti altri, i quali
abbracciavano le concezioni dualistiche (lotta fra il dio del bene e quello del male)
sviluppate dallo gnosticismo. Per quanto non siano rilevabili continuità tra lo gnosticismo e l'eresia catara medievale, appaiono fra quei sistemi di pensiero notevoli affinità e nel 1208, contro i Catari, definiti dai cattolici come "buoni cristiani" ma definiti dalla Chiesa cattolica come eretici, fu indetta da Innocenzo III la crociata contro gli albigesi (Albi, in Occitania, era una delle loro roccaforti. Per "Occitani: storia e cultura" clicca
QUI), scontro che assunse i contorni dell'olocausto e che terminò solo nel 1244, con la caduta della roccaforte catara di Montsegur.
Più tardi ripresero il modello gnostico l'alchimia e l'astrologia rinascimentale, scienze esoteriche che si nutrivano delle pubblicazioni di letterati come Marsilio Ficino (1433 - 1499), che nel 1463 tradusse il "Corpus Hermeticum", una raccolta di scritti sapienziali di epoca ellenistica, attribuiti a
Ermes Trismegisto.